Musica

Condizioni critiche per Salvador Sobral: l’artista lusitano è ancora in attesa di un trapianto di cuore

PEGGIORANO LE CONDIZIONI DI SALVADOR SOBRAL – La ricerca di un donatore di cuore sta diventando una vera e propria corsa contro il tempo per Salvador Sobral: stando a quanto si legge stamane su tutta la stampa portoghese, sembrerebbero essere peggiorate infatti le condizioni di salute dell’artista lusitano, celebre da tempo in patria ma diventato un volto noto anche in Italia dopo la vittoria agli ultimi Eurovision Song Contest svoltisi lo scorso maggio e ai quali si era presentato col brano Amar pelos dois. Ricoverato solo una settimana fa presso una struttura ospedaliera della capitale Lisbona, il quadro clinico di Sobral sarebbe stato definito “preoccupante” dalla stessa équipe di medici che lo ha in cura, dal momento che il cantante, affetto da tempo da problemi cardiaci, è in attesa di un trapianto.

L’ADDIO TEMPORANEO AI CONCERTI – Insomma, dopo che nei primi giorni di ricovero dell’artista (attaccato a delle macchine che permettono di mantenere stabili alcune delle sue funzioni vitali) filtrava un cauto ottimismo, nelle ultime 24 ore sembra invece che la necessità per Sobral di essere sottoposto al trapianto di cuore sia diventata impellente. Anche a causa di questo peggioramento, Sobral è apparso visibilmente affaticato e, per questo motivo, il personale sanitario ha deciso di ridurre al massimo anche le visite, permettendo solo ai suoi familiari di andarlo a trovare. La notizia, inoltre, pare dunque confermare quanto lo stesso cantante aveva parzialmente ammesso tempo fa, anticipando il proprio ricovero con l’annuncio che la sua attività musicale avrebbe subito uno stop a tempo indeterminato: non a caso, nelle ultime settimane erano stati annullati pure gli ultimi suoi concerti e, nel corso di un’esibizione, il diretto interessato aveva avuto modo di scherzare su un gesto di affetto dei suoi fan (presentatisi con tanti palloncini a forma di cuore), affermando divertito: “Spero mi potranno servire!”.