Cinema

Cristiana Capotondi racconta i capricci di Sharon Stone

Dal 18 settembre uscirà in tutti i cinema d’Italia, ma è quasi un mese che in rete non si cinguetta d’altro: stiamo parlando di “Un ragazzo d’oro”, film del regista Pupi Avati con Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi e Giovanna Ralli. Nonostante i tre attori italiani di primissima fascia, gli occhi sono da sempre stati puntati sulla partecipazione di Sharon Stone, che già durante le riprese di circa un anno fa, aveva dato modo di far par parlare di sé arrivando a Roma in vero stile hollywoodiano, ricordando le atmosfere della Dolce Vita di felliniana memoria.

I batti e ribatti tra la Stone e la produzione sono proseguiti per tutto il corso delle riprese e anche oltre, con la diva che si è lamentata in più occasioni della qualità del trattamento ricevuto dai registi italiani e da tutta la troupe. Sicuramente molto esigente la Stone, della quale proprio qualche giorno fa è tornata a parlare Cristiana Capotondi.

La bella attrice italiana ha voluto forse voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, raccontando addirittura che la Stone andava a fare shopping in prestigiose boutique romane del centro storico utilizzando la carta di credito della produzione.

La cosa più divertente era vedere il contrasto tra il divismo di Sharon Stone e l’umiltà dei fratelli Avati – ha raccontato la Capotondi in un’intervista recente – un giorno lei è uscita per andare a fare spese per il suo personaggio di scena, naturalmente con la carta di credito della produzione. Aveva un ragazzo della produzione che la seguiva in ogni suo movimento in giro per la capitale e quando l’ha vista andare in  via Condotti ha avuto un piccolo sussulto. Non vi dico quando l’ha vista entrare dentro Bulgari: è completamente sbiancato!!

Certo, queste affermazioni a più di un anno dall’inizio delle riprese del film tanto atteso “Un ragazzo d’oro” e proprio in concomitanza dell’uscita nelle sale cinematografiche, suonano un po’ come una pubblicità gratuita da cui il film può avere solo che da guadagnare: come si dice in questi ambienti “l’importante è che se ne parli”. Poi che sia per piccole beghe tra star internazionali ed attrici nostrane, è solo un piccolo dettaglio.

Anche Scamarcio e il regista Pupi Avati non le hanno mandate a dire alla bella Sharon: chissà come si evolverà la diatriba tra la diva e la casa di produzione italiana. Ai comuni mortali non resta che augurarsi che sia un bel film!

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