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Domani sfida Ballarò-diMartedì, ma l’approfondimento politico sembra non tirare più…

Ballarò, che da quest’anno vede al timone Massimo Giannini, e il nuovo programma che Giovanni Floris, per anni conduttore della trasmissione di Rai Tre, conduce su La7 (“diMartedì“), vanno avanti nella programmazione e continuano a lottare per accaparrasi il titolo di talk-show più seguito.

Tuttavia alcuni dati fanno pensare che i talk-show di questo tipo vivano un momento di stanca, che abbiano perso l’appeal che hanno esercitato per anni. Tale sensazione è data dal fatto che se era pronosticabile che, la scorsa settimana,  a risultare il programma più visto della serata fosse la fiction in onda sulla prima rete pubblica, non lo era altrettanto il fatto che il quarto episodio della saga di Rambo si sia inserito tra i due programmi: John Rambo ha, infatti avuto la meglio sul talk-show di La7 e ha rischiato di mettersi dietro anche il nuovo “Ballarò” targato Massimo Giannini.
Anzi, in realtà, se si guardano i numeri relativi ai telespettatori, si scopre come il film con Stallone, visto da 1 milione e 702 mila persone, ha superato sia “diMartedì” che “Ballarò”, con il primo che ha fatto sintonizzare sulla rete di Cairo poco più di 1 milione di persone e con il secondo che ha fatto molto meglio del suo concorrente diretto, fermandosi però ad 1 milione e 508 mila tv sintonizzate su Rai Tre, non riuscendo quindi a fare meglio del film con Stallone.

Va però detto che in termini di share, Massimo Giannini ha colto un 6.77% contro il 6,67% della pellicola con protagonista l’attore americano, che, a sua volta, ha tenuto dietro Floris e il suo programma, che non sono andati oltre il 4,53%.
Tuttavia, se si pensa che la terza rete Mediaset ha pagato una cifra di poco superiore ai 30 mila euro per poter trasmettere il quarto episodio della serie di Rambo e che invece i due talk-show costano, rispettivamente, 200 mila e 120 mila euro a puntata, si capisce come, conti alla mano, la serata sia stata stravinta da Rete 4 e che probabilmente il ritorno economico fornito dai talk-show alle reti sulle quali vengono trasmessi sia decisamente inferiore ad un qualunque film d’azione americano.

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