Cronaca

Duplice omicidio a Giugliano

Per il duplice omicidio di una coppia di incensurati compiuto nella notte del 20 aprile 2015, un giovane di ventisette anni, anch’egli incensurato di Napoli, dopo un lungo interrogatorio avvenuto in nottata, è stato sottoposto a fermo dalla Polizia locale.

La svolta alle indagini infatti sembra essere giunta all’alba, quando gli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli, coordinati dal primo dirigente Pasquale Tirocino e del Commissariato di Giugliano sono giunti alla conclusione che sembra possa essere stato proprio questo giovane ad organizzare ed architettare nei minimi dettagli il piano per l’uccisione dei due coniugi di Giugliano, un paesino in provincia di Napoli.

I due, cinquantenni, un tassista ed una casalinga, avevano messo in vendita un’abitazione di loro proprietà. Si sospetta che il movente sia stato il mancato raggiungimento di un accordo per le vendita, che avrebbe scatenato l’ira del giovane.

I corpi senza vita di marito e moglie, sono stati ritrovati da una prostituta all’interno di una cava, tre giorni fa, vicino ad una discarica; così come il taxi dell’uomo e relative tracce di sangue all’interno, rilevate ed analizzate successivamente dalla polizia scientifica del luogo. A lungo la polizia e le altre forze dell’ordine hanno cercato la potenziale arma del delitto, che si è rivelata poi essere in realtà una pistola calibro 7,65 che ha ferito mortalmente marito e moglie.

Il fulcro delle indagini è rappresentato da un sms che l’acquirente dell’appartamento della famiglia Simeone avrebbe inviato alla donna organizzando un appuntamento in pizzeria con entrambi i coniugi per concordare la compravendita dell’immobile. Le vittime dunque conoscevano anche il loro assassino e in buona fede si sarebbero diretti al luogo dell’appuntamento inconsapevoli dell’agguato per loro organizzato dal giovane.

Sarebbe stata smentita, dunque, una semplice serata da trascorrere in pizzeria con alcuni amici come era stato pensato all’inizio di tali indagini.
Per ora il giovane rimane accusato e sottoposto al fermo deciso dal pubblico ministero in attesa delle ultime e decisive decisioni che prenderà il pm nei suoi riguardi.

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