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Ebola: in Texas è psicosi da contagio

Thomas Eric Duncan, questo il nome del cittadino liberiano, è stato messo in isolamento subito dopo la positività al test per il virus Ebola e le autorità hanno già fatto sapere che l’uomo sarà quanto prima rimpatriato dopo aver ricevuto le cure necessarie. Nel frattempo, sono scattati i protocolli di sicurezza previsti in questi casi: tuttavia la “psicosi da contagio” sta rendendo difficoltosa la gestione della situazione dato che, al momento, non si sa ancora se e quante altre persone siano state infettate dall’uomo.

La compagnia aerea sulla quale ha viaggiato Duncan, la United Airlines, si è affrettata a comunicare che nessun altro dei presenti sullo stesso volo è a rischio, poiché questi non presentava ancora alcun sintomo della malattia: intanto, ha però avviato le procedure per contattare ciascuno dei 400 passeggeri, probabilmente ignari di aver volato con l’uomo la scorsa settimana.

Una misura adottata per “eccesso di prudenza”, fanno sapere ancora dalla compagnia aerea ma va detto che la stessa linea di pensiero è condivisa da Thomas Friedman, direttore del CDC (Centro Prevenzione e Controllo Malattie) il quale ritiene che l’attenzione debba essere focalizzata solo su uno stretto novero di persone (tra cui amici e familiari) che hanno avuto contatti ravvicinati con il paziente nelle ore precedenti.

Intanto, le autorità sanitarie di Dallas hanno cominciato a monitorare un centinaio di persone per verificarne l’eventuale esposizione al virus e spegnere sul nascere la possibilità di un contagio incontrollato. È delle ultime ore un nuovo caso, registrato ancora in Liberia (laddove Duncan avrebbe contratto la malattia aiutando una donna incinta, poi deceduta in seguito), questa volta riguardante un cittadino americano.

Si tratta di un cameraman trentatreenne che lavora per la Nbc News: è stata la stessa emittente televisiva ad annunciarlo, aggiungendo che l’operatore – di cui non è stato reso noto il nome – sarà rimpatriato con le dovute cautele grazie ad un volo privato; tornerà in America anche tutto il personale della Nbc che lavorava con lui in Liberia, per sottostare così a un periodo di isolamento precauzionale di tre settimane, ovvero il periodo di tempo massimo stimato per l’incubazione dell’Ebola.

3 Comments

  1. […] L‘Ospedale di Dallas, dove venne ricoverato quello che è considerato il “paziente zero” ha inviato una lettera ai giornali dove viene ammessa la responsabilità nel sottovalutare la situazione, pur essendo state fatte delle modifiche a tutela del personale e dei pazienti. Vanno avanti però le indagini sul contagio alle infermiere, ma le parole di Obama non annunciano nulla di buono, perché ha ammesso che anche l’America era impreparata.  […]

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