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Grecia: Tsipras vince ancora, nuova alleanza con Kammenos

Nella giornata di ieri si sono svolte le nuove elezioni in Grecia con il successo del grande favorito, il premier uscente Alexis Tsipras.  A dire il vero il movimento di cui è al comando, Syriza, veniva dato in ballottaggio per la vittoria finale con Nea Dimokratia, mentre il responso delle urne regala, al contrario, un risultato imprevedibile nelle proporzioni.
Sul palco con il vincitore, anche il leader del movimento nazionalista Anel, Panos Kammenos, con il quale è stata rinnovata la strana coalizione di sinistra e destra, che ha guidato la Nazione in questi ultimi turbolenti mesi. Per i prossimi quattro anni, lo stato ellenico sarà tutto loro.

Dopo sette mesi caratterizzati da numerose peripezie, il Paese rinnova la propria fiducia a Tsipras, intenzionato a presentare il nuovo esecutivo già nella giornata di oggi, dopo il giuramento davanti al Capo dello Stato Prokopis Pavlopoulos.

“Siamo duri a morire”  ha commentato il vincitore, festeggiato in una piazza del centro tra i canti di “Bella Ciao” e drappi rossi e arcobaleno, non nascondendo, però, di come lo attenda “Un duro lavoro“, complice una crisi che ancora morde e con una ” Ripresa che non arriverà da sola

E pensare che prima della tornata elettorale il partito di Tsipras era dato in piena lotta contro Nea Dimokratia, l’opposizione. Syriza ha vinto con il 35 per cento delle preferenze, sette punti percentuali di vantaggio sui conservatori, guadagnandosi una seconda chance da parte della popolazione ellenica. Tutto ciò nonostante Alexis abbia rinunciato a diversi suoi capi saldi nel programma e abbia firmato un accordo con la trojka per salvare il suo Paese, risultato indigesto ai più. Resta comunque il politico più apprezzato in Grecia, nonostante debba ancora imporre grossi sacrifici ai propri cittadini.

Un esecutivo il suo che definisce ” Un governo di lotta“, per la difesa dei cittadini ellenici.

I Greci confermano così la loro ferma intenzione di voltare pagina rispetto ad un passato oscuro. Dopo oltre trenta anni di dominio da parte di Nea Dimokratia e Pasok, anche le seconde elezioni politiche del 2015 ribadiscono la fiducia alla Sinistra, con i primi che si fermano al 28,09% (conquistando 75 seggi) e i Socialisti, alleati con il movimento di sinistra Dimar, che raccolgono 17 seggi con il loro 6,28%. Il temuto sfondamento di Alba Dorata non si registra, con il movimento di estrema destra che si attesta al 7%, dovendosi accontentare di 18 seggi. Dietro di loro i comunisti del Kke il 5,55% (15 seggi), 4 di più di  To Potami con 4,09% (11 seggi),. Chiudono Anel, stampella di Tsipras al Governo, con i suoi 10 seggi ( raccoglie il 3,69%) e l’Unione Centrista il 3,43% (9 seggi).
Gli scissionisti di Syriza non sono riusciti ad ottenere i risultati sperati, con il leader Panagiotis Lafazanis, rivale interno da sempre dell’attuale Presidente del Consiglio, che non riesce neanche a superare la soglia del 3 per cento. In pratica, il suo gruppo non è stato neanche ammesso al Parlamento.

Dal canto suo, Alexis Tsipras ha dichiarato di voler formare il nuovo governo in pochissimo tempo. Un concetto ribadito anche da Kammenos, la cui presenza nelle foto post-voto è indice di questa precisa volontà. Niente alleanze con partiti storici (To Potami, Pasok), considerati come il simbolo del vecchio sistema partitocratico pieno di incongruenze e di corruzione, con l’intenzione di governare il Paese con i soli seggi di Sryza e la manciata portata in dote dagli Indipendenti greci. 155 seggi, però, che garantiscono margini di governabilità ben ristretti , con un solo scarto di 5 deputati che potrebbe risultare inadeguato in non poche circostanze, anche e soprattutto in vista di una nuova fase negoziale con l’Europa che si presenta non poco complessa.

Tra i tanti messaggi di congratulazioni da Renzi a Hollande, sino a Vladimir Putin, osservatore interessato alla vicenda ellenica come ha dimostrato in passato, la a stessa Europa ha fatto sentire la propria voce:  il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem fa i complimenti a Tsipras, mentre il capo del Parlamento Martin Schulz, apertamente critico alla coalizione di Sryza con un movimento di destra, auspica la rapida creazione di un nuovo esecutivo. Nei prossimi mesi ne sapremo di più.

 

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