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Il caffè, un rimedio naturale per prevenire il melanoma

L’assunzione di quattro caffè al giorno diminuisce il rischio di melanoma cutaneo: queste le conclusioni tratte dall’equipe del dipartimento statunitense Cancer Epidemiology and Genetics del National Cancer Institute, coordinata dalla ricercatrice Erikka Loftfield, dopo uno studio condotto su un campionario di oltre 400.000 persone.

Le ricerche sono iniziate nel 1995-1996 con la somministrazione di un questionario e l’acquisizione di numerosi dati raccolti dal National Institutes of Health-AARP Diet and Health. L’osservazione è durata 10 anni, periodo nel corso del quale si è evidenziata l’insorgenza di 2.904 casi di melanoma maligno.

Tutti i soggetti inclusi nell’analisi, i cui risultati sono stati pubblicati sul “Journal of National Cancer Institute”, all’inizio dello studio non avevano tumori. Lo studio ha valutato una serie di fattori rilevanti, quali l’esposizione ad ultravioletti, l’indice di massa corporea, il sesso, l’età, l’attività fisica, l’assunzione di alcol e di fumo.

Dall’analisi dei dati è emerso che il consumo di caffè determina un minor rischio di sviluppo di melanoma. In particolare, è stata riscontrata una percentuale di rischio di insorgenza della patologia inferiore del 20%, nelle persone che consumavano 4 o più tazze di caffè al giorno.

Gli effetti inibitori si sono registrati in relazione al consumo di caffè con caffeina, e non all’assunzione di decaffeinato e, per quanto riguarda la patologia, non al melanoma in situ o in stadio 0, ovvero ancora confinato negli strati superiori della pelle.

I dati emersi sono meritevoli di attenzione e vanno letti anche in relazione alle diverse ricerche, che già in passato avevano associato alla caffeina la capacità di proteggere la pelle dai raggi solari nocivi e di distruggere le cellule danneggiate dai raggi UVA e potenzialmente cancerogene.

I ricercatori avvertono che si tratta di elementi preliminari e riferiti ad una popolazione specifica. Lo studio, infatti, è stato condotto sulla popolazione statunitense, una popolazione particolarmente colpita dalla patologia. Negli Stati Uniti, negli ultimi 20 anni, si è registrato un aumento delle probabilità di sviluppo di neoplasie nel corso della vita, da 1 su 1.500 ad 1 su 75.

I risultati sono comunque incoraggianti ed è difficile trattenere l’entusiasmo. Il melanoma cutaneo maligno è una malattia ad alto impatto e per questo, come sottolineano gli esperti, anche piccoli accorgimenti e cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita possono avere un’incidenza positiva nel contrastare la patologia.

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