Musica

Katy Perry accusata di plagio per il brano Dark Horse, fuori la sentenza: dovrà pagare

È da poco uscita su tutti i tabloid statunitensi la notizia che la cantante Katy Perry è stata ufficialmente condannata a pagare una salatissima multa per aver violato i diritti di copyright nel suo popolare brano Dark Horse.

La denuncia arriva dal rapper di musica cristiana Flame, nickname di Marcus Gray che aveva ancora qualche tempo fa accusato la popstar di aver copiato il beat e i giri strumentali del suo brano Joyful Noise, all’interno della hit Dark House. Nel mirino non solo Katy Perry, ma anche tutto il suo team di autori, tra cui il celebre produttore Dr Luke, precedentemente coinvolto in un’altra controversia legale contro la cantante Kesha. A loro discolpa, Katy Perry &co avevano dichiarato di essere ignari della canzone in questione.

Dopo una battaglia a suon di avvocati e un processo di una settimana, 9 giudici hanno confermato il plagio e appoggiato l’accusa di Gray e dei suoi autori.

Il brano Dark Horse di Katy Perry, quindi, presente nell’album Prism del 2013, contiene parti significative plagiate dalla canzone Joyful Noise, di Flame, del 2008 e contenuta nell’album Our World: Redeemed, per cui lo stesso Flame aveva concorso ad una nomination al Grammy.

Non tutti ricordano che le origini musicali della cantante Katy Perry, vero nome Katy Hudson, derivano dalla musica cristiana, con l’album omonimo del 2001 che ebbe scarso successo.

Ritornano, come un flashback infelice, gli esordi della pop star, prima di approdare ad un singolo provocante come I kissed a girl e ad una carriera alquanto glitterata.

Come si suol dire, una triste profezia che ora costerà parecchi dollari alla cantante e porterà un’ombra, si spera passeggera, sopra alla sua brillante e luminosa produzione musicale.