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L'Iran offre aiuto all'occidente contro l'Isis? intanto Papa Francesco invoca la pace

Il regime iraniano sarà pronto a fare la sua parte per contrastare l’Isis, ma come contropartita politica richiede il venire meno delle sanzioni sul nucleare e sviluppi positivi nel dialogo con l’Occidente sul proprio programma nucleare. A fare queste dichiarazioni sarebbe stato il numero uno della diplomazia della repubblica islamica, ma in serata è arrivata una secca smentita in merito.

Le dichiarazioni erano state rilasciate all’agenzia di stampa del Paese e oltre a chiedere in cambio un ammorbidimento della posizione occidentale sul nucleare iraniano, il massimo dirigente della diplomazia iraniana aveva anche dichiarato che:

“Sono già in corso alcuni contatti con le cancellerie occidentali per un’eventuale collaborazione per fermare l’Isis”, aggiungendo però “che ancora non è ben chiaro cosa l’Occidente offrirebbe all’Iran in cambio di un suo intervento”.

Poi, come detto, è arrivata una smentita da parte delle autorità iraniane, le quali hanno negato con veemenza di aver

“Paventato all’Occidente la possibilità di un intervento dell’Iran contro l’Isis in cambio del venire meno delle sanzioni”.

Mentre l’Iran smentiva un suo coinvolgimento nella lotta contro la nuova minaccia islamista, Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la fine delle mattanze che stanno insanguinando il Pianeta e ha scritto una lettera al primo cittadino iracheno, lettera che verrà consegnata dal suo rappresentante nel martoriato paese mediorientale. Sul fronte delle indagini sull’identità di colui che ha brutalmente assassinato il giornalista americano, uccisione che è poi stata diffusa in rete, si è intanto rafforzata l’ipotesi che ad uccidere sia stato un cittadino britannico convertito alla “guerra santa”.
Obama ha, intanto, fatto sentire la sua voce, affermando che l’orrore a cui il Mondo ha dovuto assistere non rimarrà impunito e ha detto che:

“Per chi come l’Isis si macchia di tali atrocità non c’è posto nel mondo moderno”.

Il capo di Stato americano è, quindi, apparso deciso a continuare nelle operazioni militari che stanno aiutando i Curdi a tenere testa agli Islamisti, pur consapevole che ciò potrebbe presto costare la vita all’altro giornalista Usa che è nelle mani dei terroristi: terroristi che, nel filmato che ha fatto il giro del Mondo, si sono definiti:

“Uno stato, ormai accettato da un numero assai alto di musulmani in ogni parte del mondo”, aggiungendo che “per questo ogni attacco che esso subirà sarà un attacco ad ogni singolo musulmano e provocherà come risposta un bagno di sangue”.

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