Cronaca

Michele Buoninconti condannato a 30 anni per l’omicidio di Elena Ceste

Ha accolto la richiesta del pm, Roberto Amerio, giudice del tribunale di Torino, che ha riconosciuto Michele Buoninconti colpevole dell’omicidio della moglie, Elena Ceste, comminandogli 30 anni di carcere. La donna era scomparsa da casa il 24 gennaio dello scorso anno, ed il suo corpo fu ritrovato in un canale vino alla casa dove abitava, nove mesi dopo.

Il giudice ha ritenuto il vigile del fuoco colpevole dell’uccisione della moglie e dell’occultamento del cadavere. La condanna è avvenuta al termine di un giudizio abbreviato, e la sentenza nei confronti di Michele Buoninconti è stata letta a porte chiuse. Oltre alla pena detentiva per il vigile del fuoco, il giudice ha stabilito anche vari risarcimenti, che ammontano a 300 mila euro ciascuno per i quattro figli della coppia, a 180 mila euro per padre, madre e sorella della vittima e 50 mila euro per il cognato.

La sentenza è stata accolta con soddisfazione da parte dei familiari di Elena Ceste, che sono nello stesso tempo amareggiati perché la morte è stata causata proprio dal marito. Ora chiedono che sulla vicenda cali il silenzio, soprattutto da parte della stampa, e vogliono occuparsi solo del bene dei quattro nipoti. I legali di Buoninconti invece, hanno dichiarato che ricorreranno, convinti dell’innocenza del loro assistito, e puntano il dito sul condizionamento “mediatico” del processo.

Giuseppe Marazzita, dopo avere definito “ingiusta” la condanna nei confronti di Michele, ha dichiarato che dopo la lettura delle motivazioni, che saranno rese note entro 90 giorni, sarà valutato attentamente il ricorso, in Appello, e se necessario, anche davanti alla Cassazione. Nell’ultima udienza Michele Buoninconti ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, nelle quali ribadiva la sua innocenza, citando anche dei passi delle Bibbia, ed il suo amore per la moglie. Per l’accusa la motivazione dell’omicidio va ricercata nella gelosia eccessiva di Michele nei confronti di Elena, e nella sua mania di controllo per tutto quanto faceva la moglie. Secondo uno degli avvocati del suo collegio di difesa, Enrico Scolari, Michele Buoninconti è sereno, e trova grande supporto nella sua fede religiosa, ma ha il cruccio di non vedere i suoi figli da nove mesi.

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