Musica

Sanremo, il brano di Ermal Meta e Fabrizio Moro “troppo simile” a un altro: i due rischiano la squalifica?

Due edizioni diverse, alcune somiglianze abbastanza marcate e, manco a farlo apposta, lo stesso autore: dopo la prima serata del Festival di Sanremo (capace di fare registrare alcuni record di ascolto, nonostante le canzoni in gara non abbiano soddisfatto proprio tutti), è subito polemica per un brano che sembrerebbe un plagio di un altro presentato due anni or sono.

L’opera in questione è “Non mi avete fatto niente”, canzone eseguita sul palcoscenico del Teatro Ariston dalla inedita coppia formata da Ermal Meta e Fabrizio Moro. Tuttavia, subito dopo la loro performance, alcuni siti specializzati, tra cui AltroSpettacolo.it, ha fatto subito notare, mettendo a confronto l’audio dei due brani, che sia il testo, sia la melodia di “Non mi avete fatto niente” sono identici a quelli di “Silenzio”, presentato nel 2016 sempre a Sanremo da Gabriele De Pascali e Ambra Calvani.

A rafforzare il sospetto di qualcuno che ci si trovi in presenza di un singolare caso di plagio è stata anche la scoperta che i brani sono stati firmati, in veste di co-autore, entrambi da Andrea Febo, artista e paroliere noto pure per aver partecipato al Festival di Sanremo del 2002 con “All’infinito”.

Immediatamente la querelle è rimbalzata sui principali mezzi di stampa e questa mattina, nonostante gli spunti emersi dalla prima serata della kermesse canora siano stati diversi, è diventata una sorta di caso. Da una parte, tuttavia, il fatto che l’autore delle due canzoni sia lo stesso dovrebbe almeno evitare ai diretti interessati l’accusa di plagio vero e proprio, ma non è detto che ora per i due big in concorso nella sezione Campioni del Festival non vi siano delle conseguenze: come spiegato dal regolamento, se “Silenzio” fosse stata eseguita in pubblico allora, di conseguenza, “Non mi avete fatto niente” non dovrebbe essere considerata formalmente “nuova” e potrebbe costare, in casi estremi, una clamorosa squalifica a Moro e Meta.