Economia

Statali: basta pre-pensionamento, possibilità di part.time volontario, ma pagandosi i contributi

Tutto ciò nasce da un’iniziativa del Governo, che ha deciso di eliminare l’uscita anticipata al lavoro ( si parlava di 1 o 2 anni), sostituendola con una riduzione, su base volontaria, dell’orario lavorativo e della conseguente retribuzione. Il tutto per consentire il cambio tra le varie generazioni di dipendenti pubblici.

I lavoratori, però, dovranno provvedere da soli a pagarsi i contributi, poiché lo Stato non prevede di  contribuire economicamente al sostenimento di questo progetto, almeno a detta loro. Si parla quindi di un pagamento di 300 euro su uno stipendio medio di 2000, il 15% circa.
Di certo tutto ciò non porta vantaggi al già decadente mondo del lavoro part-time, anzi, lo maschera rendendolo l’unica alternativa al prepensionamento.
Tale proposta venne presentata già in passato dal Senatore del gruppo delle autonomie Hans Berger, la quale però fu rifiutata dalla Ragioneria per poi essere riformulata ultimamente con l’aggiunta della contribuzione volontaria di chi aderisce al progetto, per poi essere accettata.
Tutto ciò punta all’obbiettivo di non andare a pesare sulle casse dello Stato, ma irrimediabilmente andrà a discapito degli statali intenti a rientrare nella fascia di persone che contribuiranno allo svolgimento del progetto.

Una proposta simile è già stata presentata dalla Madia, la quale aveva proposto di assumere un nuovo dipendente per ogni pensionato. L’emendamento è stato però rifiutato.

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