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Stop al precariato e più meritocrazia, parte la riforma dell’istruzione. Si torna ad investire nella scuola?

Per la scuola è ormai tempo di riforme: il prossimo 29 Agosto verranno, infatti, presentate le prime linee guida del progetto scolastico che il governo Renzi ha in mente da mesi, per fare ordine in un settore che negli ultimi anni ha vacillato troppo spesso.

Intervenuta al consueto meeting annuale di CL a Rimini, il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini, ha confermato che entro la fine di questa settimana la macchina operativa, fortemente voluta da gran parte delle forze parlamentari, sarà pronta per iniziare le consultazioni sul tema scuola.
In questi giorni infatti il ministro, insieme al premier Renzi, è stata impegnata in una fitta serie di incontri in cui sono stati tracciati i punti cardine sul quale dovrà vertere la futura riforma dell’istruzione. Le parole d’ordine sono abolizione del precariato ed introduzione della meritocrazia. Nonostante siano solo indiscrezioni che verranno sciolte con maggior contenuto nella giornata di venerdì, le proposte avanzate dal Governo sembrano già dover lottare contro le prime frenate.
I Sindacati, infatti, minacciano già di essere sul piede di guerra: il numero uno della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo ha, infatti, fatto sapere che un’eventuale revisione degli scatti in favore dell’introduzione di un sistema meritocratico sarà rigettata con forza, dichiarando inaccettabile una proposta in tale direzione. A mitigazione del clima già particolarmente caldo, sembra che l’ipotesi della suddivisione delle qualifiche scolastiche su tre livelli (ordinari, esperti e senior), non particolarmente cara ai maggiori esponenti scolastici, non sia più tra le priorità del progetto.

Sul fronte del precariato il Ministro Giannini è entrato più nel dettaglio, confermando che la modalità delle supplenze sia un qualcosa da estirpare con forza in quanto non porta valore aggiunto né agli insegnanti impegnati nella copertura di cattedre vacanti, né agli alunni che necessitano, al contrario, di una certezza formativa e di solidi contenuti, entrambi figli della continuità di istruzione e non di certo del precariato. Sembra, però, che le manovre a supporto del raggiungimento di tali obiettivi che il Governo ha messo in cantiere non saranno totalmente a basso costo come successo nelle precedenti legislature: si parla infatti di circa un miliardo di euro che Renzi ed il Governo sono pronti a stanziare nella prossima legge di stabilità. Fondi che serviranno per dare ossigeno ad un settore cardine per il futuro del Paese, che al momento viaggia sul filo del rasoio.
Per questa ragione, gli ultimi incontri tra il Premier e la Giannini hanno posto la lente di ingrandimento anche sui grandi temi dell’autonomia degli istituti e dei programmi di istruzioni per gli studenti. Sono stati, in questo senso, ormai formalizzati i risultati della task force messa in piedi un paio di mesi fa per fare il punto della situazione sul sistema in essere: individuati i punti di forza che dovranno continuare ad essere mantenuti anche nella struttura a venire, il lavoro degli esperti si è focalizzato sulle principali criticità sulle quali sono stati immaginati diversi scenari possibili da perseguire, anche in considerazione della fattibilità politica.

Tutto quindi rimandato al 29 Agosto, data in cui si avranno maggiori dettagli su ciò che la scuola dovrà diventare nel futuro prossimo. Ciò che è certo è che le eventuali modifiche all’intero impianto non colpiranno l’anno scolastico che si sta per aprire che, per il momento, continuerà ad essere normato dalle regole ad oggi presenti.

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