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Tel Aviv: sono più di 50 i feriti negli scontri tra polizia e manifestanti di origine Etiope

Dopo una manifestazione simile tenutasi a Gerusalemme negli scorsi giorni, gli ebrei di origine etiope hanno manifestato anche a Tel Aviv, contro le violenze della polizia e la discriminazione che devono subire in Israele. Gli ebrei di origine etiope presenti le paese sono più di 100.000, arrivati negli ultimi decenni e la loro integrazione non sta seguendo una via facile.

I motivi delle manifestazione
Nelle scorse settimane la protesta ha raggiunto il culmine a causa di alcune immagini di un video di sorveglianza diffuse online: un poliziotto israeliano aggredisce un soldato etiope in uniforme. Sembra che a Tel Aviv ci fossero circa 10000 manifestanti, muniti di sassi, bastoni, bottiglie, armi improvvisate con cui cercavano di farsi strada verso il municipio della città.

La polizia ha fermato l’ondata utilizzando gas lacrimogeni, granate assordanti e idranti, per contenere la rabbia di persone che vengono discriminate da anni. I feriti, oltre cinquanta, appartengono quasi tutti alle forze dell’ordine, solo quattro contusi tra i manifestanti. Oltre ventisei gli arresti.

Gli ebrei etiopi
Negli anni ottanta i Falasha (straniero in aramaico) sono stati costretti a fuggire dall’Etiopia verso Israele a causa della ben nota carestia, che ha mietuto moltissime vittime. Il flusso migratorio è stato massiccio e non è stato accolto in modo pacifico dagli ospiti israeliani; a quanto pare le molestie e la discriminazione sono all’ordine del giorno per gli ebrei originari dell’Etiopia.

Il premier, Benjamin Netanyahu, incontrerà i rappresentati degli ebrei etiopi presenti in Israele, per cercare di appianare i problemi che hanno portato a queste violente manifestazioni.

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