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Un nuovo farmaco per l’Alzheimer: la molecola “solanezumab” rallenta la progressione della malattia

Secondo i dati riportati a Washington durante la Conferenza Internazionale dell’Alzheimer’s Association, la nuova molecola solanezumab presente nel farmaco riuscirebbe a contrastare la morte delle cellule celebrali nelle persone malate di Alzheimer, durante lo stadio iniziale della malattia.

A differenza delle terapie alle quali sono stati sottoposti fino ad oggi i pazienti affetti da questa malattia degenerativa, che aiutavano soltanto le cellule morenti del cervello a continuare a funzionare il più a lungo possibile, il nuovo farmaco dovrebbe invece contrastarne la morte, mantenendole vive.

La morte delle cellule celebrali nelle persone affette dall’Alzheimer è infatti inarrestabile, ma la molecola solanezumab, potrebbe contrastare, se non addirittura fermare l’inevitabile progressione della malattia, combattendo direttamente il beta-amiloide, la proteina tossica che causa la distruzione delle connessioni vitali tra le cellule.

Nel 2012 i ricercatori avevano già sperimentato il solanezumab, ma i risultati erano stati all’apparenza fallimentare. Un’attenta analisi dei casi sottoposti alla cura ha portato successivamente a risultati sorprendenti. I dati raccolti hanno infatti evidenziato che il nuovo farmaco sembrava aver dimostrato la sua efficacia soltanto sulle persone affette dalla malattia nella sua fase iniziale.

I risultati positivi derivati dalle prime sperimentazioni sono stati accolti dai ricercatori con cauto ottimismo, nell’attesa di verificarli il prossimo anno sottoponendo i pazienti a nuovi test. A quel punto, se i risultati daranno nuovamente esito positivo, si potrà confermare definitivamente l’efficacia del farmaco: un’enorme passo avanti nel campo della medicina e nuove speranze per le persone affette da questa grave malattia degenerativa e progressivamente invalidante.

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