Mondo

Usa 2016: Philadelphia incorona Hillary Clinton, la prima donna in corsa per la Casa Bianca

“Abbiamo fatto la storia”. Con queste parole, riassunte in un hashtag, Hillary Clinton ha annunciato al mondo di Twitter la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Una candidatura ufficializzata dalla convention di Philadelphia che l’ha designata come sfidante di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. L’ex first lady americana ha raggiunto la soglia di voti necessari ad ottenere la nomination, anche grazie all’endorsment di Bernie Sanders. Al momento delle dichiarazioni di voto per lo stato del Vermont, lo sfidante si è schierato con la Clinton, chiedendone la nomination per acclamazione. Lo stesso gesto che Hillary aveva fatto nel 2008 spianando la strada alla vittoria di Barack Obama.

La candidatura della Clinton è un evento storico per gli Stati Uniti. Per la prima volta dalla nascita dell’Unione, infatti, uno dei due grandi partiti candiderà una donna per il ruolo di presidente della più grande democrazia occidentale.

“Sono orgogliosa perché oggi abbiamo rotto il più alto soffitto di vetro della nostra storia,” ha commentato la Clinton nel discorso di fine serata, “se, nonostante l’orario, c’è qualche ragazzina ancora in ascolto, ho un messaggio per lei: io potrò diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti, ma tu sarai la prossima.”

Tra i mattatori della serata anche Bill Clinton che ha pronunciato un lungo discorso di sostegno alla moglie prima del voto. Un discorso durato ben quarantadue minuti nel corso dei quali l’ex presidente degli Stati Uniti ha tratteggiato un ritratto appassionato della sua compagna di vita, invitando i cittadini americani a sostenere la sua corsa verso la Casa Bianca.

“Hilary può cambiare davvero le cose,” ha raccontato Bill dal palco della convention di Philadelphia, “è una lavoratrice, non è la caricatura dipinta dai suoi avversari; lei può davvero condurre l’America verso un futuro migliore.”

Non sono mancate, però, le polemiche, in particolare nello schieramento a sostegno di Sanders. L’ala radicale del partito ha manifestato il suo dissenso nel pomeriggio, occupando la sala stampa del Wells Fargo Center di Philadelphia per protestare contro la nomination della Clinton, considerata troppo vicina alle posizioni repubblicane. Dopo la nomination alcuni contestatori si sono imbavagliati continuando a protestare anche fuori dalla sala, con qualche momento di tensione con le forze dell’ordine. Episodi isolati che non intaccano la giornata di festa della Clinton; una Clinton pronta a diventare la prima donna alla guida della più potente democrazia al mondo.