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Volkswagen: anche in Italia rischio truffa, 1,5 milioni di auto rischiano il richiamo. Class-action di Altroconsumo

Lo scandalo della Volkswagen scoperto negli Stati Uniti si sta allargando a tutto il Mondo ed anche in Europa si sta iniziando a guardare con sospetto alle auto diesel della casa tedesca.

Gli automobilisti del vecchio continente ed anche quelli italiani, infatti, si stanno domandando se anche le auto del parco circolante nei loro paesi siano state “truccate” come quelle che circolano negli USA. La domanda appare legittima e, mentre la Volkswagen continua a perdere in Borsa, ed anche e soprattutto in termini di   credibilità mondiale, le associazioni dei consumatori stanno affilando i coltelli in vista dell’avvio delle temibili  “class action”, come ha fatto Altroconsumo.
In Italia si parla già del possibile richiamo di circa 1,5 milioni di autovetture, una situazione che sarebbe davvero drammatica.

Anche i social network sono una delle forme si diffusione capillare della notizia ed in questi giorni stanno rimbalzando sui vari siti internet le opinioni più diverse, con molti analisti che stanno già pensando che questo scandalo possa accelerare l’arrivo massiccio sul mercato delle auto ibride ed elettriche. Del caso della società tedesca naturalmente si stanno iniziando ad interessare anche le istituzioni ed il ministero dei Trasporti italiano ha fatto pervenire delle domande in merito al Kraftfahrt-Bundesamt. “Kna”, un soggetto indipendente che si occupa in larga parte delle omologazioni delle auto, ed anche alla stessa Volkswagen. Il problema è sicuramente importante, visto che nel Vecchio Continente le auto con motore diesel sono più della metà del totale.
Un altro dato che spaventa, sempre relativo all’Europa, è quello delle auto con motore alimentato a gasolio che sono state vendute a partire dal 2009, oltre 40 milioni, tenendo conto che da quell’anno, secondo le accuse, la Volkswagen avrebbe truccato i dati sulle emissioni.
In un comunicato ufficiale che la casa costruttrice teutonica ha diramato nella giornata di ieri, si ammette il “taroccamento” delle centraline di 11 milioni di vetture e quindi anche ammesso che tutte quelle vendute negli Usa dal 2009 ad oggi, circa 500 mila ogni anno, fossero state oggetto di manomissione, almeno 5,5 milioni sono state vendute su altri mercati, principalmente quello europeo.

Una valutazione che è stata smentita dai dati dell’Epa, l’ente statunitense di controllo, che ha calcolato in solo mezzo milione  il totale delle autovetture truccate e quindi il numero della auto truccate presenti negli altri mercati è di 10,5 milioni. Ecco che a giusta ragione anche in Italia crescono le preoccupazioni, visto che al di fuori della Germania, il nostro Paese rappresenta uno dei mercati più floridi per la Volkswagen.
Naturalmente prima di passare ad un allarmismo eccessivo è bene fare le giuste valutazioni ed analisi, cercando innanzitutto di comprendere se sia stato possibile anche in Italia alterare  i dati delle centraline come è successo negli Usa. Innanzitutto sono da escludere da eventuali problemi di questo tipo le auto etichettate come Euro 6, solo 102 mila in confronto agli altre 3 milioni e 700mila “Euro 5”. Questo dovrebbe tranquillizzare chi compra una autovettura diesel oggi, visto che quelle in vendita sono solamente Euro 6.
Al momento non si hanno molte indicazioni in merito al problema nemmeno da parte di Volkswagen Italia, che ha riferito soltanto quanto già evidenziato dalla casa madre tedesca, cioè il coinvolgimento nel problema solo delle autovetture il cui motore diesel è siglato “ea 189“, numero comunque altissimo, visto che si parla di 11 milioni in tutto il Mondo.

La situazione in Europa, e quindi anche in Italia, è aggravata dal fatto che non esiste un ente indipendente di controllo, come negli Stati Uniti, e proprio questo era stato segnalato dai consumatori europei alla stessa UE. Altroconsumo insieme ad altre Associazioni, già mesi fa, aveva denunciato la pratica di pubblicizzare consumi non veritieri, complice un sistema di rilevazione che avviene in laboratorio, su rulli e senza traffico. Da qui la richiesta , assolutamente legittima, di introdurre nuovi sistemi di rilevazione meno “teorici”che avvengano su strade, meglio se trafficate.

Per quanto riguarda la “class action” promossa da Altroconsumo, il primo atto si avrà il 2 Ottobre quando a Venezia si avrà una prima udienza nella quale si valuterà se la stessa class-action è ammissibile.

Volkswagen anche in Italia rischio truffa, 1,5 milioni di auto rischiano il richiamo. Class-action di Altroconsumo-1

 

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