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Bombardato l’aereoporto di Mitiga in Libia: evitata la strage di 200 pellegrini

Il generale Khalifa Haftar continua la sua scalata al potere ordinando alle sue forze armate il bombardamento dell’unico aeroporto rimasto attivo nella capitale libica. Sfiorata una strage tra i passeggeri in attesa di imbarcarsi.

L’attacco all’aeroporto civile di Mitiga, a est della città, è avvenuto lo scorso lunedì a opera delle milizie fedeli ad Haftar e decollate da Al Watyia, zona dell’estremo est della Libia controllata dagli oppositori del presidente libico Serraj. Secondo quanto raccontato dalle persone presenti nello scalo, le bombe non avrebbero colpito le piste, ma altre zone dell’aeroporto provocando il panico tra chi era in attesa di imbarcarsi. Inoltre, sulle piste era presente un aereo in fase di decollo con a bordo 200 pellegrini in viaggio per l’Arabia Saudita che dovevano raggiungere la città de La Mecca.

Era già da alcuni giorni che gli uomini del generale Haftar tentavano di creare disordini a Tripoli in modo da aprirsi una strada che gli avrebbe condotti alla conquista della città, ma gli scontri con le forze del Presidente libico non si sono fatte attendere e secondo quanto riferito dal ministro dell’interno Fathi Bishaga e da un portavoce del ministro della sanità, sarebbero ben 25 le persone morte, tra fedeli di Haftar e civili, e più di 80 feriti. Oltre 2800 le persone costrette a fuggire abbandonando le proprie abitazioni.

Mentre l’Europa cerca la via della mediazione e attraverso il suo portavoce ufficiale il capo della politica estera Federica Mogherini, auspicando un immediato cessate il fuoco e la ripresa del dialogo tra le parti, tra Russia e USA si assiste ad un continuo braccio di ferro. Infatti, mentre il Consiglio di sicurezza dell’ONU non è riuscita a far approvare una risoluzione che condannava l’operato e l’avanzata del generale Haftar per via dell’opposizione della Russia, dall’altro si è visto il segretario di Stato Americano Mike Pompeo intimare ad Haftar l’immediata interruzione di tutte le sue operazioni militari. Nel frattempo, l’ambasciatore italiano Giuseppe Buccino ha incontrato il presidente libico, ribadendo la linea del nostro paese che è contrario a ogni tipo di operazione militare e all’avanzata del generale Haftar.