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Caos in Spagna, la Catalogna è in fibrillazione: dopo gli arresti, notte di tensioni e proteste a Barcellona

LA CATALOGNA IN RIVOLTA – Questa volta sembra che il conflitto latente che vede contrapposte in Spagna le istituzioni governative di Madrid e Barcellona, città-fulcro dell’indipendentismo catalano, potrebbe essere arrivato a un punto di non ritorno, soprattutto in vista del principale motivo del contendere, vale a dire il referendum del prossimo 1° ottobre. Dopo l’arresto di alcuni funzionari catalani e di uno dei promotori della oramai imminente consultazione popolare da parte della polizia spagnola, a Barcellona molta gente è scesa in strada per protestare contro quello che ritengono un atto da “regime franchista” da parte del Governo guidato da Mariano Rajoy che, inoltre, ha imposto pure il sequestro di circa 10 milioni di schede elettorali. Anche per questo motivo, il regolare svolgimento del referendum appare in dubbio e, nel corso dell’ultima notte, per le strade della città catalana si sono vissuti attimi di tensione.

ASSEDIO ALLA GUARDIA CIVIL – Tra cortei di piazza e manifestazioni spontanee, cominciate già nel pomeriggio di ieri, migliaia di sostenitori del fronte indipendentista hanno letteralmente cinto d’assedio gli uomini della Guardia Civil spagnola, inviati sul posto per porre sotto sequestro e perquisire il quartier generale della Generalitat (la sede amministrativo-istituzionale della Catalogna). Nonostante alcuni piccoli scontri, i vari sit-in non sono mai sfociati in dimostrazioni di violenza, tenendo fede alla natura pacifica invocata dagli stessi organizzatori. Ad ogni modo, per permettere alle forze dell’ordine di andare via è stata necessaria una piccola carica dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, alle prime ore dell’alba. Non è ancora ben chiaro invece quale sarà il programma delle manifestazioni odierne, dato che da più parti si parla di “proteste ad oltranza” fino a quando non sarà permesso lo svolgimento del referendum.

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