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Capodanno di Colonia: la Bild pubblica online un rapporto della polizia sulla “notte degli orrori”

IL RAPPORTO DEGLI ORRORI – A quasi due settimane di distanza dalle violenze che hanno funestato il Capodanno a Colonia, in Germania tiene ancora banco il dibattito sulla gestione del caso da parte della polizia, nonché l’operato del governo guidato da Angela Merkel a proposito delle politiche di accoglienza degli immigrati. E, nelle ultime ore, è stato pubblicato sul sito della Bild un rapporto delle forze dell’ordine tedesche nel quale vengono documentati con precisione e dovizia di particolari tutti i fatti avvenuti nella città della Renania.

Redatti nel caratteristico linguaggio burocratico della polizia, i resoconti sono crudi e non mancheranno di sollevare nuove critiche: alcuni risalgono alle 00.50 del primo gennaio e parlano di “violenza e palpazioni” oltre che di “aggressioni non riuscite grazie ai collant”. Nell’elenco sono anche indicati i luoghi e i possibili responsabili, particolare che invece era più volte stato negato dagli stessi vertici della Polizei:

“Ore 03:40, piazza del Duomo: gruppo di 20 uomini nordafricani …” oppure “Ore 01:30, Breslauer Platz….”.

LA CACCIA ALLO STRANIERO – Il documento di 13 pagine rivelato dalla Bild online risulta importante anche perché smentisce un tweet che le forze dell’ordine di Colonia avevano pubblicato nel corso della giornata successiva ai fatti incriminati e nel quale si spiegava che i festeggiamenti per il Capodanno si erano svolti “in modo pacifico” e senza alcun incidente di rilievo.

Leggendo il rapporto, inoltre, sorprende che tra le vittime ci siano anche degli uomini, in alcuni casi accompagnatori o semplici amici delle donne molestate o violentate. Anche sotto questa luce va letta l’ondata di protesta che sta scuotendo la Germania e che, in alcune città, ha portato a una vera e propria caccia allo straniero: a Lipsia alcuni immigrati sono stati presi di mira, mentre degli esercizi commerciali gestiti da immigrati hanno subito devastazioni da parte di gruppi di militanti neonazisti. Pare infatti che nemmeno i primi arresti e la promessa di espulsione immediata per i responsabili sia riuscita a placare la rappresaglia xenofoba, tanto da costringere degli alti rappresentati del governo a lanciare appelli alla calma per evitare una pericolosa escalation.