Economia

Congedi parentali: come cambia la maternità per dipendenti e autonomi con il Jobs act?

L’introduzione del Jobs Act, la riforma del lavoro promossa dal governo Renzi, tra le diverse modifiche ha portato ad una variazione delle disposizioni in tema di congedi parentali. Per questi ultimi sono previste tutele in più per i possessori di partite Iva  diventati genitori; inoltre verranno garantiti anche dei congedi a ore.

È importante sottolineare, comunque, come il decreto sia ancora in attesa di ricevere il parere del Parlamento che, comunque, non sarà vincolante.
Secondo quanto dichiarato da Jessica Meddlemas, che opera per lo studio “Roedl & Partner”, grazie al Job Acts verranno inseriti  sostegni ulteriori per i genitori. In particolare, saranno offerte nuove garanzie ai lavoratori e alle lavoratrici autonome, come sostenuto da Guido Callegari, che lavora per lo studio legale “De Berti Jacchia Franchini Forlani”.
Innanzitutto, i congedi di maternità godranno di una maggiore flessibilità; le mamme potranno rimanere a casa per 5 mesi, partendo dai 2 mesi precedenti il parto fino ai 3 successivi. Se si verifica una nascita prematura, la quota non ancora usufruita potrà essere recuperata successivamente al parto stesso. Inoltre, nel caso in cui il neonato abbia necessità di essere ricoverato in una struttura ospedaliera, la mamma potrà sospendere il congedo stesso.
Per quanto riguarda i congedi parentali verrà estesa la possibilità di astenersi dal lavoro ricevendo una retribuzione pari al 30% di quella abituale. Se, ad oggi, si può godere di questa opportunità fino a quando il bambino raggiunge i 3 anni di età, con il Jobs Act il periodo si estenderà fino al compimento del sesto anno.
Per entrambi i genitori il limite cumulato potrà raggiungere i 6 mesi di assenza. In tema di congedi non pagati, attualmente i genitori che non hanno usufruito dei congedi retribuiti possono ottenere quelli non pagati fino ai 6 anni di età. Con la nuova normativa si arriverà ai 12 anni di età del bambino.

La novità più importante è rappresentata, comunque, dai congedi a ore, anche limitatamente ad un’ora nell’arco di una giornata. Sebbene esistesse già una legge del governo Monti, questa era rimasta inapplicata, visto che delegava ai contratti collettivi la sua applicazione. Ora, invece, si potrà usufruirne anche in assenza di una regolamentazione negli stessi contratti collettivi.
Infine, per quanto riguarda i lavoratori autonomi, questi ultimi godranno di qualche diritto in più come, ad esempio, la possibilità di usufruire di un congedo di paternità obbligatorio, che verrà retribuito dall’Inps. Questo nel caso in cui la madre del bambino non abbia potuto esercitare la maternità obbligatoria; questo potrà accadere, ad esempio,  in caso di decesso o di grave malattia della stessa.
In conclusione, il Job Acts sembra aver allargato le forme di tutela a disposizione dei genitori, permettendo ai figli piccoli di godere maggiormente della loro presenza.

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