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In Turchia occupate dalla polizia e “commissariate” due tv di opposizione

In Turchia si avvicina il giorno delle elezioni ed il clima si fa sempre più rovente, anche per quanto riguarda i media. Due televisioni turche, che fanno capo al gruppo Koza-Ipek, sono state occupate dalla polizia in diretta. Si tratta di Bugun tv e di Kanalturk, due emittenti che sono state accusate di fare della propaganda, giudicata terroristica, per Fethullah Gulen, l’imam-finanziere che è il più acerrimo rivale del presidente uscente Erdogan nelle prossime elezioni.

I dipendenti delle due emittenti, insieme ad alcuni giornalisti, si erano organizzati per impedire agli agenti l’accesso alla sede che le ospita, ma il loro presidio è stato eliminato ed i dipendenti dispersi con l’uso di idranti e di lacrimogeni. Dopo essere entrati nella sede, le forze di polizia sono arrivati nella redazione e nella sala regia, occupandole, nonostante che Tarik Toros, il direttore di Bugun Tv stesse opponendo resistenza alla loro azione. Una volta occupate le due televisioni, è scattato il “commissariamento” e sono stati insediati i nuovi amministratori, che sono stati nominati dalla magistratura turca.

Secondo la stessa magistratura, oltre alla propaganda pro Gulen, le due emittenti facevano opera di reclutamento e di finanziamento, sempre a favore dell’imam. Fethullah Gulen, è espatriato negli Stati Uniti, e secondo i suoi accusatori, proprio da quel paese sta guidando una rete composta da mezzi di comunicazione ed ong, contro l’attuale presidente. L’operazione portata a termine dalla polizia è stata criticata in modo severo da parte delle forze di opposizione, le quali hanno riscontrato in questo metodo un attentato contro la “libertà di espressione”.

Nella scorsa settimana erano già state fermate le trasmissioni televisive di altri 7 canali di opposizione, e nella giornata di ieri si era fatta sentire anche l’ambasciata USA di Ankara, che con un messaggio postato su Twitter esprimeva la forte preoccupazione degli Stati Uniti per la mancanza della democrazia in Turchia, ricordando come la libertà di stampa e quella di espressione sono diritti fondamentali che devono essere sempre garantiti, ed a maggior ragione quando si è vicini ad una consultazione elettorale. Il tutto mentre Erdogan ed il suo partito sperano di ottenere, nelle elezioni di domenica prossima, la maggioranza assoluta dei voti.

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