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Isis, Al Baghdadi morto in un raid dell’esercito russo?

La guerra al sedicente Stato Islamico da parte dell’Occidente potrebbe essere ad un punto di svolta. Secondo quanto dichiarato questa mattina dal Ministero della Difesa russa, il leader dell’Isis, Abu-Bakr Al Baghdadi, sarebbe stato eliminato insieme ad un’intera squadra del terrore durante un raid del 28 maggio scorso. Viene utilizzato ancora il condizionale poiché il Ministero della Difesa russo sta ancora compiendo le ultime verifiche prima di poter dare l’annuncio ufficiale, che porrebbe così termine allo Stato di terrore fondato sulla persona di Al Baghdadi. Oltre al numero uno dell’Isis, durante il raid di fine maggio sarebbero rimasti uccisi, in sostanza, tutti i componenti che formavano il consiglio militare dello Stato islamico.

La prudenza manifestata dai russi è facilmente spiegabile dai precedenti falsi annunci sulla morte di Abu-Bakr Al Baghdadi. Il leader dell’Isis era stato dato per scomparso già in altre occasioni, senza però che vi fosse poi la conferma ufficiale, sia da parte delle forze armate occidentali che dello stesso Stato islamico. Per questo motivo la prudenza è massima.

Sul raid dello scorso 28 maggio, la Russia di Vladimir Putin ha spiegato che sarebbero stati coinvolti oltre 300 miliziani dell’esercito dell’Isis, che sarebbero rimasti uccisi. Tra questi, ci sarebbero anche 30 comandanti. Un attacco che, se fosse confermato, andrebbe a ridisegnare completamente le strategie politiche e militari future dell’Isis. Il rischio, concreto, è che possa aumentare l’escalation di attentati in Europa, come già abbiamo avuto modo di vedere di recente, in seguito agli attacchi terroristici che hanno portato morte e distruzione a Londra e a Manchester, nel cuore dell’Inghilterra, nel cuore del Vecchio Continente.