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Jurassic Park sarà realtà? Ricostruito Dna di un Mammut, prossimo passo la clonazione?

Quella che fino a qualche tempo fa risuonava come la trama di uno dei tanti capitoli della saga spielbergiana o di uno dei tanti  kolossal holliwoodiano, si è alla fine rivelata realtà.

Grazie agli studi di un gruppo di scienziati internazionali, il genoma del mammut lanoso è stato interamente sequenziato. La ricerca è stata condotta nell’ambito di un progetto il cui scopo era identificare le cause che hanno portato alla diversificazione di questa specie rispetto agli elefanti, rendendola in grado di sopravvivere a circostanze atmosferiche estreme come le ere glaciali.
Grazie a questo nuovo traguardo è ora possibile ottenere importanti informazioni sulla storia della specie, tra cui le ragioni dell’indebolimento di questi esemplari e la loro successiva scomparsa.

La sequenza del DNA contiene, infatti, tutte le informazioni relative alla vita degli organismi, poiché al suo interno sono codificati i geni di ogni essere vivente e le istruzioni per esprimerli nel tempo e nello spazio.
Love Dalén, del Museo di Storia Naturale di Stoccolma, spiega che tale ricerca potrà aiutare quelle già in corso che mirano ad inserire geni dei mammut nelle cellule staminali degli odierni elefanti.
Un gruppo di ricerca dell’Università di Harvard guidati dal genetista George Church, è già riuscito con successo ad inserire i geni relativi a sangue, grasso e peli degli animali estinti nel codice genetico di un elefante, riportando in vita per la prima volta, anche se solo in laboratorio, il DNA dell’esemplare preistorico.
E c’è chi già pensa al passo successivo. “The Long Now Foundation”, che ha come obiettivo riprodurre nuovi mammut e ripopolare in questo modo vasti tratti della tundra e della foresta boreale in Eurasia e Nord America, fa sapere che potrebbe rimettere al mondo degli esemplari già nel 2018.

Per il momento pochi scienziati concordano sulla fattibilità del progetto.
Beth Shapiro, biologa evoluzionista dell’Università della California, che recentemente ha anche pubblicato un libro dal titolo “How To Clone a Mammoth (Come clonare un Mammut)”, sottolinea che produrre globuli rossi simili a quelli di un animale vivente è molto diverso dal clonarne uno da zero e riportarlo in vita.
Ciò nonostante il mondo della scienza evolve di continuo e nuove scoperte vengono fatte ogni giorno. Anche questo nuovo successo aggiunge quindi un tassello verso futuri traguardi e chi lo sa, forse presto potremo osservare dal vivo questi esemplari estinti 4.000 anni fa.

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