Donna

La bellezza “irreale” di Victoria’s Secret indigna le donne reali del web

Visi angelici, corpi mozzafiato: sono le modelle di Victoria’s Secret, da sempre le più contese sui catwalk internazionali per la loro indiscussa bellezza che in questi anni ha creato un impero da milioni di dollari.

I famosi angeli delle passerelle però avrebbero causato un vero e proprio inferno sul web, in seguito alla nuova campagna denominata “The perfect Body“, del noto marchio di lingerie. Seguendo i dettami della campagna il corpo “perfetto” sarebbe dunque quello che non supera la taglia 38, un modello quasi impossibile da emulare.

Il popolo del web è insorto a tal riguardo, denunciando la promozione di un paradigma di bellezza che è in realtà utopico e irreale per la maggioranza delle donne, e che potrebbe causare in alcune disturbi legati all’anoressia fino all’annullamento vero e proprio, pur di raggiungere questo falso ideale.

In segno di protesta, tre ragazze inglesi hanno indetto una petizione contro l’omologazione dei corpi femminili, che secondo i dettami della moda e della società, non dovrebbero mai andare oltre certe misure e taglie.

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“Vorremmo che Victoria’s Secret chiedesse scusa e si assumesse le proprie responsabilità per il dannoso e malsano messaggio che il loro claim ‘The perfect body’ manda alla società in merito al corpo delle donne e a come dovrebbe essere giudicato” hanno scritto Laura Ferris, Frances Black e Gabriella Kountourides nell’istanza pubblicata sul sito web change.org. E hanno aggiunto: “Vorremmo poi che Victoria’s Secret cambiasse il suo claim pubblicitario in qualcosa che non promuova malsani e irrealistici standard di bellezza, e che promettesse di non usare più queste dannose pubblicità in futuro”.

In seguito alla petizione, è partita una contro-campagna su Twitter, con migliaia di donne che hanno attaccato la casa di intimo per il suo atteggiamento e per la promozione continua della taglia 38, vista come un vero e proprio incoraggiamento all’anoressia.

Considerati i casi recenti molto simili, come lo scandalo che ha visto coinvolta Ji, la modella “ultraskinny” della casa di moda Stella McCartney, non si prospettano, in realtà, rosee aspettative circa una possibile inversione di tendenza.

 

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