Musica

Mogol pubblica la raccolta ‘New Era’ e cita in giudizio la moglie di Lucio Battisti

LA ‘NEW ERA’ – Non è la prima volta che la vedova di Lucio Battisti, Grazia Letizia Veronese, e Mogol sono ai ferri corti. Già in passato era scoppiato un caso intorno al singolo inedito “Il paradiso non è qui” (scritto alla fine degli anni Settanta), e interpretato da Ron nel corso del Premio Mogol 2011: tuttavia quell’esibizione non fu mai programmata dalla Rai a causa della mancata autorizzazione della vedova, in quanto legittimata, come erede, a vietarne le messa in onda.

Questa volta l’oggetto del contendere attorno all’eredità artistica del cantautore laziale riguarda invece la pubblicazione da parte del produttore discografico di una nuova raccolta: “Le canzoni di Mogol – Battisti in versione rock – New Era”, contiene 12 dei brani più celebri rivisitati in chiave contemporanea e registrati assieme a una super-band di giovani artisti emergenti del panorama italiano.

L’EREDITÀ DISCOGRAFICA – All’operazione si è tuttavia opposta la Veronese, come anche in occasione di altri riarrangiamenti e operazioni commerciali nate attorno all’opera di Battisti. Per questo motivo, Mogol ha deciso di citare in giudizio la donna e dirimere finalmente la questione, dal momento che, nelle nuove registrazioni, non è stato nemmeno possibile usare la voce originale del cantante.

Secondo lo stesso Mogol,

“Battisti sarebbe stato contento di questa operazione”

e motiva la scelta di pubblicare le registrazioni anche su iTunes come un segnale del ‘nuovo corso’ in attesa che la giustizia metta la parola ‘fine’ a uno dei casi discografici più scottanti degli ultimi anni.

“È possibile – si chiede ancora Mogol- che il patrimonio musicale di un duo di cui sono l’autore ancora vivente non possa venire divulgato a causa dei veti di una parte sola?”.

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