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Morte Soleimani, Iran medita vendetta contro l’America di Trump

Il 3 gennaio scorso il generale iraniano Qasem Soleimani ha trovato la morte a Baghdad durante un raid condotto dalle forze statunitensi. Nella giornata di domenica e lunedì, il feretro di Soleimani è stato accolto da una folla oceanica presso la capitale Teheran. Le immagini e i video hanno fatto nel giro di poche ore il giro del mondo. Immediata la condanna dell’Iran contro l’azione degli Usa di Trump, con la Guida suprema del Paese Khamenei che invoca vendetta contro gli interessi americani. Intanto, l’Iraq chiede all’Onu di condannare il raid statunitense che ha portato all’uccisione del generale Soleimani, oltre all’abbandono del territorio iracheno da parte delle truppe USA.

Khamenei medita vendetta

Secondo le indiscrezioni riportate dal New York Times e ripubblicate dall’Ansa qui in Italia, Ali Khamenei sta meditando vendetta contro l’America di Trump. Stando ad alcune fonti iraniane citate dal quotidiano americano, la Guida suprema dell’Iran è determinato nell’affondare il colpo contro gli USA personalmente, senza dunque nascondersi dietro le azioni di alleati presenti nella regione mediorientale. Il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha già fatto sapere che qualsiasi eventuale rappresaglia dell’Iran contro interessi americani subirebbe una risposta anche sproporzionata da parte dell’esercita statunitense.

La salma di Soleimani arriva a Kerman

Intanto, nelle ultime ore il corpo senza vita di Soleimani è arrivato a Kerman, la città natale del generale iraniano bersaglio del raid americano di inizio anno. Ad attenderlo migliaia di persone che si sono riversate in piazza, dando vita alla stessa marea umana che ha accompagnato la bara del generale anche nei due giorni precedenti a Teheran.