Cronaca

Nuove forti scosse di terremoto tra Umbria e Marche

Come avevano previsto gli esperti, continua purtroppo l’onda sismica che colpisce l’Italia centrale. Nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 febbraio ad essere colpita è stata una zona tra Umbria e Marche; alle 4:47 è stata registrata una scossa di magnitudo 4, ed alle 5:10 ne è seguita un’altra di magnitudo 4,4, il tutto all’interno di un interminabile sciame sismico di scosse di magnitudo più bassa che si susseguono ormai da mesi e continuano a martoriare queste regioni.

Secondo le notizie che sono state comunicate dall’Ingv la prima scossa ha avuto un epicentro vicino a Monte Cavallo, località in provincia di Macerata, ed a Preci, che si trova invece in provincia di Perugia, con un ipocentro che è stato stabilito ad una profondità di 6 chilometri. Prima e dopo di questa, nella stessa zona, altre due scosse, di magnitudo minore, 3,0, che sono state registrate rispettivamente alle 4.32 ed alle 4.54. Passati pochi minuti un’altra scossa superiore alla magnitudo 4, esattamente 4,4 con lo stesso epicentro e ipocentro.

L’ultima scossa registrata è delle 5,19, ed ha raggiunto una magnitudo 3,3. In tutti i casi non sono stati registrati nuovi crolli e non si lamentano feriti, ma del resto la zona è quasi completamente disabitata. Da parte dei vigili del fuoco si stanno comunque portando avanti i controlli del caso. I comuni della zona epicentro delle scosse telluriche di questa notte, sono Pieve Fiorina, Visso, Fiordimonte e Pievebovigliana, e sono stati danneggiati in modo serio dalle continue scosse che si susseguono da quella del 24 agosto scorso.

Sempre relativamente al problema dei terremoti si deve registrare che nella giornata di ieri era arrivata, da parte del Consiglio dei ministri, l’approvazione del decreto che contiene norme a favore delle zone colpite dal terremoto e delle persone che sono state danneggiate. Si parla di nuove risorse destinate a gestire l’emergenza nelle zone colpite. Il Premier Gentiloni ha ricordato che il nostro Paese saprà reagire con decisione di fronte a questi eventi che danneggiano gravemente sia il suo territorio che le sue popolazioni. Quello varato ieri è il terzo provvedimento dallo scorso mese di agosto e mette a disposizione centinaia di milioni di euro. Il Premier ha parlato anche delle ulteriori risorse che servono ed ha annunciato che l’Italia non starà ad attendere le decisioni prese dall’Unione Europea, ma si prenderà le sue responsabilità, con almeno un ulteriore miliardo di stanziamenti.

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