Misteri

Papa Francesco e l'ordine dei Gesuiti, timore dello stesso Napoleone!

Ha già fatto incetta di primati, e di stima,  il nuovo Papa Francesco. Innanzitutto è il primo Pontefice sudamericano, e nessuno, prima di lui, si era mai chiamato come l’amatissimo Santo di Assisi.

C’è dell’altro, però: Jorge Mario Bergoglio, eletto mercoledì sera dopo un Conclave durato appena due giorni, è anche il primo Papa gesuita della storia. Un’appartenenza che i più scettici ( al di là delle apocalittiche profezie) stanno interpretando come non troppo promettente per via dell’alone di mistero che sembra avvolgere, da sempre, l’Ordine del quale l’Argentino fa parte. Le origini della cosiddetta Compagnia di Gesù risalgono al lontano 1540: a dare vita a un nuovo istituto religioso, nell’ambito della chiesa cattolica, fu Sant’Ignazio di Loyola. Ad approvarlo fu poi Paolo III. Ma l’Ordine, negli anni a venire, non godette mai di una buona reputazione. Anzi, tutt’altro. Di secolo in secolo si rafforzò la convinzione che tra i Gesuiti non vi fosse l’armonia predicata dalla Chiesa. E che, addirittura, l’organizzazione agisse in totale contrapposizione alla Curia Papale (ad esempio, non tutti sanno che è del  lontano 2008, l’apertura dell’Ordine al diritto per le coppie gay). Che le facesse, in qualche modo, concorrenza. Una convinzione talmente forte e radicata da spingere l’allora pontefice Clemente XIV a sopprimerlo a poco più di duecento anni dalla fondazione.

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Fu poi ripristinato, nel 1804, da Pio VII. Le cose, tuttavia, non cambiarono. L’ipotesi che all’interno dell’Ordine i misteri e i complotti la facessero da padrone si fece sempre più radicata. Soprattutto in considerazione del potere del quale sembrava godere la figura del “Papa nero“. Un appellativo, questo, che si riferisce al Superiore dei Gesuiti e che trae ispirazione dal colore scuro della tonaca indossata dallo stesso: una volta eletto, il suo incarico durava a vita. Ci fu un personaggio, in particolare, che non vide mai di buon grado la Compagnia di Gesù. Si tratta di Napoleone: alcuni documenti da lui scritti testimoniano che il politico e militare francese bollasse quello dei Gesuiti non come un ordine religioso, quanto piuttosto come una “organizzazione militare“. E per lui il Papa nero non era un abate, bensì “il Generale di un esercito“, queste infatti le considerazioni del  condottiero corso sulla Compagnia di Gesù

“I Gesuiti sono un’organizzazione MILITARE, non un ordine religioso. Il loro capo è il generale di un esercito, non il semplice abate di un monastero. E lo scopo di questa organizzazione è il potere – potere nel suo esercizio più dispotico – potere assoluto, potere universale, potere di controllare il mondo con la volontà di un solo uomo [il Papa Nero, il Superiore Generale dei Gesuiti]. Il Gesuitismo è il più assoluto dei dispotismi  – e nel contempo il più grande ed enorme degli abusi…”.”

Un’idea, questa che, per certi aspetti, risulta ancora piuttosto attuale. Non è raro, in effetti, trovare chi colleghi la parola “Gesuita” a “sovversioni, intrighi e complotti”. Ragion per cui le opinioni sull’Ordine sono ancora abbastanza contrastanti. C’è chi, al solo sentirlo nominare, tende a storcere il naso. Ed ecco perché è lecito pensare che la frase pronunciata da Bergoglio durante la prima apparizione da Pontefice – “Vengo dalla fine del mondo” – possa rafforzare le tesi per cui i Gesuiti rappresentino una forza contrapposta alla curia.

Dal 2008, a capo dell’organizzazione della quale fa parte il nuovo Papa, c’è Adolfo Nicolàs. La sede della compagnia è nella Capitale e conta l’adesione di persone provenienti dai più svariati paesi del Mondo. Periodicamente, i Gesuiti si dedicano all’esecuzione, come molti altri ordini,  di quelli che in gergo vengono definiti “esercizi spirituali“: si medita tutti insieme, sotto la guida di un “direttore spirituale”, su Cristo e sulla sua vita.

(un'immagine di Napoleone con un Prelato. Secondo alcune leggende l'ascesa del Condottiere Corso sarebbe stata agevolata dal Compagno di Corso, il Gesuita Gesuita Antoine Christophe Saliceti, assicurandone il comando dell'Esercito esercito transalpino in Italia nel  1796 e , tramite banche elvetiche, finanziandone le successive campagne).
(un’immagine di Napoleone al cospetto del potere spirituale. Secondo alcune leggende l’ascesa del Condottiere Corso sarebbe stata agevolata dal compagno di corso, il Gesuita Antoine Christophe Saliceti, assicurandone il comando dell’Esercito esercito transalpino in Italia nel 1796 e, tramite le costituite  banche elvetiche, finanziandone le successive campagne).

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