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Skylanders Vs Infinity 2.0: caratteristiche e differenze

La sfida fra pupazzetti digitali si arricchisce di un nuovo capitolo: a ridosso di Natale si confronteranno “Skylanders: Trap Team” di Activision e “Infinity 2.0” di Disney.

Al contrario delle apparenze, ovvero i gameplay piuttosto somiglianti, i due prodotti mostrano diversità profonde, nonostante la formula che unisce giocattoli e videogame stia ormai prendendo piede, come dimostrano anche gli “Amiibo” di Nintendo.
Activision ha deciso di cambiare e di ritornare alle origini: dopo i giocattoli da scomporre e ri-assemblare, ecco tornare i pezzi monoblocco. Niente più l’incubo, dunque, di smarrire parti di giocattoli per la casa. Gli Skylanders potranno contare su un’arma particolare, vale a dire delle trappole con cui catturare i nemici. Una volta sconfitti, poi, quest’ultimi possono essere richiamati all’azione per combattere a fianco degli Skylanders, anche se il loro contributo alla battaglia è di pochi secondi.
Per il suo “Infinity 2.0” Disney ha deciso di puntare forte sul cast, lanciando i personaggi tratti da i “Vendicatori” della Marvel, mentre Activision presenta personaggi esclusivamente di fantasia. Con “Infinity 2.0”, dunque, potremo vedere i vari Hulk, Thor, Capitan America e Iron Man e giocare con loro, che saranno affiancati dai Guardiani della Galassia, Malefica e altri personaggi ancora. Il gameplay, però, rimane uguale a quello dell’anno scorso, con la novità della “Scatola dei Giochi 2.0“, un editor che permette di condividere le creazioni personali dei giocatori, a tutto vantaggio della longevità del gioco.
Entrambi i prodotti sono consigliati per i bambini di età superiore ai 7 anni, ma le differenze fra i due titoli sono notevoli. Activision sembra destinato ai più piccoli, con uno sviluppo del gioco decisamente lineare, mentre “Infinity 2.0” potrebbe risultare troppo complicato per lo stesso target di giocatori e invece sembra pensato proprio per attirare quelli un po’ più grandi. In linea generale l’intera esperienza di gioco risulta più complessa e forse troppo macchinosa, con l’incognita rappresentata dalla “Scatola dei giochi 2.0”: non è affatto scontato che i bambini saranno in grado di utilizzarla. La netta superiorità di personaggi maschili, poi, lo rende un gioco decisamente più ambito dai maschietti e meno considerato dalle femminucce.

I due titoli tornano ad essere accomunati quando si parla di prezzo, ed entrambi non possono certo essere definiti economici. La versione base del prodotto Disney costa 70 euro, i nuovi scenari si pagano 30 euro l’uno e i singoli personaggi 13 euro. L’insieme diventa decisamente costoso. Le cifre sono ugualmente elevate con Activision: lo “starter kit” viene a costare 75 euro, e aggiungendo le trappole e i “trap master” si corre il rischio di arrivare a 235 euro complessivi.
In conclusione Skylanders risulta al primo impatto interessante e divertente, soprattutto quando si catturano i nemici e si sentono le loro voci provenire dal portale, rendendo l’intrappolamento molto realistico. Dopo qualche ora, però, i commenti si fanno ripetitivi ed è forte il desiderio di zittirli. Qualche innovazione in più la presenta Disney, ma nel complesso non convince granché.
Ad aggiudicarsi la vittoria, per un’incollatura, è Activision che ha proposto anche una versione mobile di Skylanders, che a livello tecnologico stupisce senz’altro.
Certo, poi bisogna capire quante persone muoiano dalla voglia di giocare con gli Skylanders mentre sono in auto o fanno la fila dal dottore…

 

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