Cronaca

Terremoto all’alba: paura nell’ascolano

Una forte scossa di terremoto ha risvegliato la popolazione a confine tra Marche e Abruzzo alle 6.49 di venerdì 8 Maggio.

In base alle rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’ente di ricerca italiano sui fenomeni geofisici e vulcanologi, la scossa ha avuto un’intesità di magnitudo 3 sulla scala Richter, con epicentro in prossimità di Ascoli, Folignano, Roccafluvione in provincia di Ascoli Piceno e Valle Castellana in provincia di Teramo.
L’ipocentro del sisma, ovvero il punto al di sotto della crosta terrestre dove inizia a propagarsi la frattura all’origine di un terremoto, è stato localizzato a una profondità di 8.1 km, una distanza molto superficiale che ha quindi determinato un maggiore avvertimento della stessa da parte della popolazione, anche se in un perimetro più circoscritto.

La scossa si è verificata nel distretto sismico dei Monti della Laga, interessando i comuni di Ascoli Piceno, Folignano, Roccafluvione e Valle Castellana.
Al momento non si sono registrati danni a cose o persone, ma per alcuni istanti il sisma ha provocato il panico tra gli abitanti delle zone coinvolte. Se pur per poco tempo, la scossa, di entità piuttosto sostenuta, ha infatti fatto tremare pavimenti e infissi, scuotendo le abitazioni dei residenti.

Nel distretto sismico dei Monti della Laga un’altra scossa, di magnitudo 2.6, era stata registrata alle 18.55 dello scorso 23 aprile, interessando i comuni di Reatino di Accumoli, Amatrice, Borbona, Cittareale e Posta.

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