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Terremoto magnitudo 6.9 vicino a Fukushima. Allarme tsunami rientrato

Grande paura in tutto il Giappone per un forte sisma, che ha colpito, alle 21.59 ora italiana di ieri, la stessa zona nella quale cinque anni fa si verificò il maggiore disastro nucleare giapponese. A seguito del terremoto, che è stato registrato con una magnitudo di 6.9, le autorità nipponiche hanno diramato un ordine di evacuazione per le persone residenti sulla costa orientale, poi nella notte l’allarme per lo tsunami è rientrato.

L’impianto di raffreddamento della centrale di Fukushima, è fermo, ma i responsabili del sito nucleare hanno comunicato che non ci sono situazioni di pericolo. I rilievi iniziali rispetto alla magnitudo della scossa sismica avevano indicato un grado di 7,3 Richter, che poi è stato corretto al ribasso, a 6,9. L’epicentro del sisma è stato collocato a 37 chilometri di distanza dalla città di Namie che si trova sulla costa ed è distante solo 8 chilometri dalla centrale nucleare, mentre l’ipocentro è stato a circa 10 chilometri sotto la crosta terrestre.

I controlli effettuati dopo il sisma hanno mostrato che non ci sono stati incrementi nel livello di radiazioni all’esterno della centrale. Lo spegnimento dell’impianto di raffreddamento, secondo quanto comunicato dalla Tepco è stato di 60 minuti, ma la stessa società ha confermato che non ci sono problemi riguardo alla sicurezza e la temperatura dell’acqua dentro la quale vengono conservate le barre di uranio. L’allarme tsunami, con onde che si prevedevano alte tre metri, era immediatamente scattato, ma in seguito è rientrato, con le onde che hanno raggiunto un’altezza di 1,4 metri ed hanno causato solo alcuni feriti, ma in modo leggero. Lo tsunami che era seguito al terremoto del 2011, che raggiunse il grado 9 di magnitudo, era stato invece molto violento, con un’onda di 14 metri di altezza che colpì la centrale nucleare di Fukishima. I numeri del disastro furono impressionanti, con oltre 15.700 morti, ed altre 4.600 persone disperse. Altissimo anche il numero delle persone sfollate, oltre 130 mila e delle abitazioni distrutte, oltre 330 mila. La gravità di quell’incidente venne classificata allo stesso livello di quella che distrusse la centrale di Chernobyl.