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Aids: tutto nacque in Congo negli anni ’20, scoperta l’origine della malattia

Furono i, per molti lussuriosi, anni ’80 quelli nei quali fece la sua comparsa il virus HIV, attraverso il quale si contraeva l’AIDS. Al momento della sua comparsa si pensava che questa malattia, che ha ucciso milioni di persone e che ancora oggi fa paura al solo sentirla nominare, pur essendo state trovate nel corso degli anni delle cure che consentono alle persone che ne vengono colpite di vivere anche a lungo, si potesse contrarre anche con un semplice contatto fisico come un bacio.

Il primo personaggio famoso che dovette fare i conti con l’AIDS e di cui si dovette piangere la morte fu l’attore Rock Hudson. Il suo decesso fece gelare il sangue a tutte le sue compagne sul set. Dalla comparsa del virus, tuttavia, ne è passata di acqua sotto i ponti e dalla paura di massa si è passati dal considerare questa malattia come “il male degli omosessuali” fino a giungere ad un atteggiamento più equilibrato e consapevole, oltre che ad avere meno timore, visto che ormai l’AIDS fa un un numero di vittime decisamente inferiore rispetto agli inizi.

Ma la curiosità su quale sia stata la sua origine è un qualcosa che ancora oggi non trova risposta e che è ancora più stringente da quando si è saputo che quella degli anni ’80 non fu la prima volta in cui il virus fece la sua comparsa, visto che per la prima volta si manifestò in Africa, per la precisione in Congo, nel primo ventennio del ‘900. Allora la malattia aveva fatto la sua comparsa colpendo le scimmie e poi cominciò a colpire anche gli esseri umani.

Tale novità è stata resa nota da alcuni ricercatori inglesi e belgi, i quali hanno scoperto che il virus apparì per la prima volta a Kinshasa.
Lecito domandarsi come avvenne il passaggio del virus all’uomo? Secondo alcuni ipotesi il motivo è da ricercare nei cacciatori del posto, che erano soliti mangiare la carne degli animali malati. Secondo altri, ad essere decisiva per la sua diffusione fu la vita sregolata delle persone del posto e il proliferare dei primi mezzi di spostamento su larga scala come il treno, a dare modo alla malattia di colpire sempre più persone e addirittura di arrivare nel Vecchio Continente.

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