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Attentato al mercato di Tel Aviv rivendicato da Hamas

Non smette di causare vittime la questione palestinese, il cui ultimo atto, in ordine di tempo ha visto due attentatori facenti parte di Hamas aprire il fuoco nel Mercato di Sarona, in pieno centro di Tel Aviv. Nel giro di poco i due terroristi sono stati intercettati e bloccati dalle forze di polizia, ma non prima di causare morti e feriti: i dati ufficiali, non definitivi, parlano di quattro morti e cinque feriti; i due palestinesi di circa 20 anni sarebbero cugini di Hebron.

Gli attentatori, dopo essere stati seduti al tavolino di un bar del luogo sono entrati in azione poco prima delle 21 e, dopo poco si sono dati alla fuga, nella speranza di evitare di essere presi dalla polizia. Le forze dell’ordine hanno presidiato il mercato e le zone limitrofe a lungo, nel timore che potesse esserci un terzo attentatore, ipotesi poi scartata definitivamente tramite un portavoce della polizia.

Immediata la reazione di Benyamin Netanyahu, premier israeliano che, appena atterrato dopo un viaggio a Mosca, ha indetto una riunione per la sicurezza che ha visto come immediata reazione all’attentato la sospensione di oltre 83 mila permessi di ingresso ad altrettanti palestinesi durante il periodo del Ramadan. La rivendicazione dell’attentato non si è fatta attendere molto: è stato infatti Mushir al-Masri, un alto funzionario di Hamas a prendere la parola in maniera ufficiale, anche se solo in termini di benedizione per le azioni compiute dagli attentatori.