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Colonie di Israele legali, la svolta di Donald Trump

Nelle ultime ore, l’amministrazione Trump si è resa protagonista di una svolta storica in politica estera, ammettendo di fatto che le colonie di Israele stanziate in Cisgiordania non sono illegali. Il neo eletto presidente israeliano Netanyahu ha espresso tutta la propria soddisfazione, rivendicando una ‘verità storica’. La decisione di Donald Trump, ufficializzata dal Segretario di Stato Mike Pompeo, ha scatenato l’ira palestinese, oltre alla contrarietà da parte dell’Unione europea, secondo cui l’ultima mossa dell’amministrazione statunitense metterebbe a rischio la pace.

Trump cancella l’Hansell memorandum

L’annuncio ufficiale di Mike Pompeo nella giornata di ieri cancella di fatto l’Hansell memorandum, dove veniva stabilita l’illegalità delle colonie israeliane in Cisgiordania, nate dopo la guerra condotta da Israele a partire dal 1967. Il primo a congratularsi con il Presidente USA Donald Trump è Benjamin Netanyahu, attuale primo ministro d’Israele dopo due voti elettorali tenutisi entrambi quest’anno. Secondo quanto dichiarato da Netanyahu, l’annuncio ufficiale del Segretario di Stato americano non fa altro che riflettere una verità storica. A questo proposito, il premier israeliano ha rivendicato il fatto che gli ebrei sono il popolo della Giudea, rispedendo al mittente le critiche secondo cui il popolo ebraico sia colonialista.

L’ira palestinese e le perplessità dell’Unione europea

Parla di decisione inaccettabile e da condannare Nabil Abu Rudeina, portavoce del numero uno dei palestinesi Abu Mazen. Di identico tenore le dichiarazioni pronunciate dal segretario dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), secondo cui l’atto irresponsabile degli Stati Uniti d’America potrebbe mettere in serio pericolo la pace e la sicurezza globale. Anche l’Unione europea è contraria alla decisione presa dall’amministrazione Trump, ribadendo che in questo modo si mette a rischio la pace.