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E’ il grande giorno di Rosetta: la sonda pronta all’atterraggio sulla cometa alla ricerca dei mattoni della vita

Quella di oggi, mercoledì 12 novembre, è una giornata storica per quanto riguarda l’ambito della ricerca spaziale. La grande impresa sarà firmata dalla sonda Rosetta, che per la prima volta atterrerà sul nucleo di una cometa. Il corpo celeste, chiamato “67 P/ Churjumov-Gerasimenko“, diventerà dunque il primo esplorato direttamente da una sonda terrestre, che invierà dati sulle emissioni di gas, sui minerali e sulle rilevazioni riguardanti l’ambiente circostante.

Potremmo trovarci di fronte ad una svolta epocale, visto il carattere inedito dell’esplorazione: la speranze dei ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea, che hanno condotto il lancio di Rosetta verso la cometa, è quella di scoprire nuovi elementi riguardanti la formazione della vita nello spazio.
La fase di attracco della sonda Rosetta sul suolo della cometa sarà particolarmente delicata, ed è già ufficialmente iniziata nella mattinata di mercoledì. Rosetta si è staccata dal lander, denominato “Philae”, ed inizierà la fase di atterraggio intorno alle ore 17 italiane, fase che durerà circa tre ore, grazie ad un modulo a tre piedi che cercherà di completare l’operazione senza che la sonda riporti danni. Dopodiché, inizierà la fase di trasmissione dei preziosi dati, dai quali i ricercatori dell’ESA non hanno fatto mistero di attendersi molto.

Nonostante l’imponente distanza della cometa “67 P/ Churjumov-Gerasimenko”, che al momento si trova in orbita a circa 500 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, Rosetta dovrebbe iniziare a trasmettere all’Agenzia Spaziale Europea i primi dati e le prime immagini direttamente dal suolo della cometa nel giro di due ore. L’avventura di Rosetta è ovviamente già iniziata da tempo, e per tutto il 2014 la sonda è rimasta piuttosto vicina all’orbita della cometa, trasmettendo già immagini inedite per la vicinanza con il corpo celeste. Per  tutto il 2015 i dati si faranno ancora più interessanti, visto che mai da una cometa si hanno avuto riscontri con una sonda posizionato direttamente sul corpo celeste.

Tecnicamente, sarà il piccolo modulo “Philae” a trasmettere il tutto: la fase di atterraggio sarà di gran lunga la più delicata: la cometa “67 P/ Churjumov-Gerasimenko” al momento non ha ancora la caratteristica coda luminosa, ed il suo suolo è una specie di strato di neve particolarmente friabile. La sicurezza dell’atterraggio del lander “Philae” non può dunque essere garantita al cento per cento, anche se tutto è stato studiato nei minimi particolari, per rendere l’operazione-Rosetta una vera e propria pietra miliare nell’intera storia della ricerca spaziale, grazie alla quale l’Agenzia Spaziale Europea possa porsi in una posizione all’avanguardia anche rispetto ai colleghi statunitensi.

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