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Giro d’Italia 12° tappa: gioia per il belga Gilbert, Contador fugge ad Aru

La dodicesima tappa della 98esima edizione del Giro d’Italia ha visto i corridori affrontare nuovamente un giorno all’insegna delle cattive condizioni atmosferiche, ormai diventate una costante.

A tagliare per primo il traguardo posto sul Monte Berico è stato Philippe Gilbert, corridore 32enne che già nel 2009 aveva “griffato” il giro con una vittoria altrettanto importante e che ha confermato tutta la sua classe, unita ad una grande esperienza. Il Belga ha preceduto sul traguardo uno splendido Alberto Contador, che ha voluto sprintare sul traguardo per guadagnare qualche secondo sul suo principale rivale, il sardo Aru. Quest’ultimo ha patito l’ultima salita, non dando l’impressione di essere in grandissima giornata.
Lo stesso corridore dell’Astana, al termine della tappa ha dichiarato di non essere riuscito ad alimentarsi a sufficienza durante il percorso, patendo una crisi di zuccheri sul finale. Alla fine, Aru è arrivato a 8 secondi di distacco da Contador che, sommati ai 6 secondi di abbuono raccolti dallo Spagnolo e ai 3 già presenti nella classifica generale, hanno portato l’Italiano ad accumulare un ritardo complessivo di 17 secondi. Non sono molti, ma ora il capitano dell’Astana dovrà difendersi nella cronometro e puntare tutto sulle ultime salite per centrare la maglia rosa. Le previsioni, anche per i prossimi giorni, non sembrano garantire un tempo clemente; sulle Dolomiti, ad esempio, è prevista neve. Terzo sul traguardo del Monte Berico si è piazzato un ottimo Diego Ulissi.

La tappa, di 190 chilometri complessivi, si è sviluppata su un percorso diviso in due parti, con la prima pianeggiante (che si è sviluppata lungo 130 chilometri) e la seconda, più breve, di 60 chilometri ricchi di asperità. Tre i Gran Premi della Montagna affrontati, con pendenze che hanno toccato il 17%.
Dopo una settantina di chilometri 5 corridori hanno provato a lanciarsi nella fuga di giornata; del gruppetto hanno fatto parte anche Davide Appollonio ed Enrico Barbin. I fuggitivi sono arrivati a toccare un vantaggio massimo di 2 minuti e mezzo sul gruppo; vantaggio diminuito notevolmente già all’inizio della prima discesa. Il gruppo ha riassorbito i fuggitivi ad una sessantina di chilometri dal traguardo.
In discesa tentativo di allungo da parte di Zilioni e Verkaeke, ripresi nel giro di 9 chilometri. Più impegnativa la seconda ascesa, che ha portato i corridori a Crosara. È stato Intxausti a transitare per primo al Gpm, con il gruppo che si è sgretolato.
Negli ultimi 100 metri Contador ha provato a testare la brillantezza di Aru con uno scatto, ma il Sardo ha resistito, anche se a fatica. In discesa sono stati diversi i corridori a cadere. Il gruppo, sempre più diviso, era ormai formato da circa una ventina di corridori. A 15 km dall’arrivo è iniziata l’ultima salita di giornata, quella di Perarolo. Ha provato ad attaccare Franco Pellizzotti, accumulando 30 secondi di vantaggio e venendo raggiunto successivamente da Tanel Kangert. A 2 km dall’arrivo il vantaggio era rimasto invariato, ma il gruppo li ha raggiunti all’ultimo chilometro. A quel punto, a partire è stato Philippe Gilbert, scattato con violenza senza permettere al gruppo di chiudere il buco. Gilbert è riuscito così ad arrivare al traguardo a braccia alzate. Dopo Contador e Ulissi è transitato quello che rimaneva del gruppo, con Aru arrivato in coda, evidentemente stremato.

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