Sport

Giro d’Italia 2° tappa: a Genova è Viviani show, maglia rosa a Michael Matthews

Dopo il prologo nella prima tappa della crono squadra, con la vittoria della favorita Orica GreenEdge su Tinkoff-Saxo e Astana e relativa maglia rosa sulle spalle dell’australiano Simon Gerrans, il Giro 2015 parla subito italiano: lo sprinter veronese Elia Viviani ha tagliato a braccia levate il traguardo di Genova, conquistando una vittoria speciale per lui, il primo successo assoluto nella corsa rosa. Da qualche anno in rampa di lancio, a Viviani mancava l’affermazione di prestigio, quella in grado di consacrarlo forse definitivamente. Nel capoluogo ligure è arrivata, con una volata tatticamente perfetta (e grazie anche all’assenza in questo Giro dei velocisti di riferimento Kittel e Cavendish) su un arrivo complicato che prevedeva un lunghissimo rettilineo in leggera salita. Viviani è stato il più abile nello scegliere il momento adatto per partire e ha beffato così gli altri velocisti. Il giovane e promettente Hofland (classe 1991) è arrivato secondo per un soffio, decisamente più staccati tutti gli altri.

A tenere viva la frazione è stato un gruppetto di cinque fuggitivi che è partito al chilometro zero e si è sciroppato oltre 160 km di fuga. Il quintetto composto da Lindeman, Owsian, Zhupa e dagli italiani Frapporti e Berlato ha ricevuto subito il via libera dal plotone e si è lanciato in fuga, ma con poche speranze di poter giungere all’arrivo. Squadre al completo e velocisti freschi e affamati di vittorie: pessima combinazione per i coraggiosi di giornata. Nel giro di trenta chilometri è stato raggiunto il vantaggio massimo, poco più di 9 minuti, tenuto poi sotto controllo dal plotone. La scarsa compattezza dei cinque riduceva ulteriormente le possibilità di arrivare al traguardo, poiché lungo i pochi saliscendi del percorso il gruppetto si è frazionato più volte per poi ricompattarsi.
Poco prima di entrare nel circuito finale, i cinque erano alla portata del gruppo, e a quel punto ci hanno pensato le cadute a movimentare la corsa. In una di queste è rimasto coinvolto uno degli uomini di classifica, Domenico Pozzovivo. Ai -10 la fuga è stata annullata ed è entrata in azione la Tinkoff di Contador, per tenere al riparo dai pericoli il proprio capitano. Aru non è voluto essere da meno e anche lui ha piazzato la sua Astana davanti. L’andatura è diventata molto alta e gli uomini Tinkoff hanno tirato il collo al gruppo, frazionandolo ulteriormente. Pozzovivo non è più riuscito a rientrare, pagando un dazio salatissimo al traguardo: 1’09” dai migliori.
Lo sprint in lieve salita era insidioso: partire troppo presto avrebbe voluto dire trovarsi con le gambe “in croce” sul finale; è ciò che è accaduto a Greipel, partito lungo e scavalcato da Hofland, ma alla ruota dell’olandese c’rta Viviani che ha piazzato il guizzo giusto negli ultimi 50 metri e ha conquistato la tappa, rifacendosi della delusione di due anni fa, quando all’arrivo della prima frazione a Napoli venne sconfitto da Cavendish. La top five è completata da Mezgec e dall’eterno Petacchi, ancora in grado di stare a ridosso dei migliori a dispetto dei suoi 41 anni.

La maglia rosa resta all’interno del team Orica ma cambia proprietario, passando dalle spalle di Simon Gerrans a quelle di Michael Matthews, che pare averci preso gusto visto che pure l’anno scorso si vestì di rosa per quasi una settimana. I due sono appaiati con lo stesso tempo, ma Matthews può vantare una somma di piazzamenti migliore rispetto al compagno. A delineare la classifica generale è stata la cronometro a squadre di sabato, vinta proprio dall’australiana Orica GreenEdge, super-favorita della vigilia. Alle spalle dei “canguri” ha impressionato la Tinkoff di Contador con un’ottima prova che ha permesso al corridore spagnolo di guadagnare subito secondi preziosi sui rivali. La formazione russa è giunta seconda con appena 7” di ritardo. Decisamente positiva pure la prestazione dell’Astana di Aru, terza a 13”; Contador e il corridore sardo hanno messo subito in chiaro le loro ambizioni in chiave maglia rosa. Quarta posizione per la Etixx di Uran, a 19”, al di sotto delle aspettative e dei pronostici; ma a deludere maggiormente è stata la Sky di Porte, che ha concluso al nono posto con un distacco di 27” dalla Orica.
L’atleta australiano si trova dunque già costretto a recuperare 20” a Contador. Ancor peggio ha fatto l’AG2R di Pozzovivo, indietro di ben 48”. Per il Lucano la classifica generale sembra già compromessa, anche alla luce del minuto abbondante di ritardo accusato oggi per via di una caduta. Lunedì terza tappa nervosa nell’entroterra ligure: non sono da escludere sorprese.

Leave a Response