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Il Commissario Montalbano, l’ultima puntata fa discutere

Il Commissario Montalbano, ultimo atto. Ieri sera la RAI ha trasmesso la puntata conclusiva della serie tv più celebre d’Italia. Luca Zingaretti e il cast ci hanno salutato con un addio che i bene informati hanno invece visto come un arrivederci. Pare infatti che l’ultima parola sul prosieguo dello sceneggiato sia lasciata al regista e allo stesso Zingaretti nel periodo post pandemia, che ci auguriamo arrivi al più presto.

La trama

Un uomo ucciso con una pugnalata, tra un Mimì che scappa da un marito cornuto e il mondo del teatro così amato da Camilleri che si impossessa di tutta la scena.

Salvo deve indagare sulla morte di Carmelo Catalanotti, un uomo complesso, un usuraio ma anche un artista controverso. Ad aiutarlo arriva una collega della scientifica, Antonia, una ragazza di trent’anni che per il commissario rappresenterà l’addio a tutte le sue certezze, da quelle amorose a quelle relative alla sua terra e al suo stesso lavoro.

L’addio a Livia

Camilleri ha sempre affermato che Salvo non avrebbe mai sposato Livia. ″Non ci si può sposare con la propria coscienza″ affermò durante una lunga intervista. Al pubblico però, questa storia lunga una vita, fatta di piccoli attimi rubati tra Genova e Vigata, è sempre piaciuta.

Peccato che a sovvertire l’ordine delle cose sia arrivata una giovane ragazza che fa perdere la testa a Salvo, uomo di mezza età. La passione scoppia improvvisa, il commissario perde ogni certezza, perde se stesso, i suoi punti di riferimento.

L’uomo lascia Livia al telefono. Venticinque anni di storia d’amore liquidati con il silenzio e la colpa delle parole non dette. Ed è stato questo gesto a infiammare l’opinione pubblica su Twitter, proprio nel giorno della Festa della Donna.

Camilleri ha commesso un errore? Forse ha sporcato il suo personaggio ma in realtà il suo intento era quello di annullare il confine tra teatro, finzione e realtà. Questo è il palcoscenico della vita, sembra dire il compianto scrittore siciliano. Non ci sono vinti né vincitori, non ci sono eroi né codardi. Soltanto uomini che vivono, sbagliano, amano.