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Il consiglio di Trump alla Spagna: alzate un muro al confine con il Sahara per arginare l’immigrazione

Vista del monte Hacho dal molo di Levante del porto di Ceuta.

A margine di un evento che si è concluso martedì scorso a Madrid, il Ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrel ha raccontato che Donald Trump suggerì l’idea di costruire un muro nel deserto del Sahara per fermare l’immigrazione dall’Africa. Il consiglio sarebbe giunto nel corso dell’incontro tra i reali di Spagna e il leader USA.

La reazione del Ministro socialista sarebbe stata di netto diniego, declinando la raccomandazione giunta dal Repubblicano anche con l’intervento di diplomatici spagnoli che, in seguito alla proposta di costruire un muro, avrebbero fatto notare che il deserto del Sahara, estendendosi 4.800 km da est a ovest , occupa quasi tutto il Nord Africa.

La replica del leader USA, secondo media spagnoli, sarebbe stata:

“il confine del Sahara non può essere più lungo del nostro confine con il Messico”.

Il “grande e bel muro” lungo il confine tra USA e Messico che Trump ha promesso ai suoi elettori nel corso della campagna elettorale, ha avuto il suo peso nel determinare la vittoria alle elezioni dell’8 novembre 2016. Un muro che, come ha dichiarato Borrell durante il vertice di Salisburgo con i leader dell’Unione Europea, misurerebbe 3.200 km e arrivare a costare fino a 25 miliardi di dollari.

Il suggerimento che Trump ha dato all’ex Presidente del Parlamento Europeo resta difficilmente realizzabile. Nonostante la Spagna sia, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, il primo gateway in Europa di immigrati irregolari, con oltre 38.000 arrivi via terra e via mare, Borrell ha dichiarato che “chiudere i porti e costruire muri non rappresentano la soluzione”. Inoltre, il Paese ha due enclavi in Nord Africa, a Ceuta e Melilla, protette da lunghe barriere metalliche che non scoraggiano i migranti al momento del salto per entrare in territorio spagnolo.