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Il rugby piange il suo più grande campione, a soli 40 anni se ne va Jonah Lomu

Jonah Lomu, leggenda degli All Blacks, si è arreso a soli 40 anni alla sindrome nefrosica che lo aveva colpito anni fa, e per la quale era stato anche sottoposto al trapianto di un rene.

Il mondo del rugby piange questo gigante buono, che abbinava al suo metro e 96 ed ai suoi 118 chili una velocità da centometrista, doti che ne avevano fatto uno dei più grandi, se non il più grande di tutti i tempi di questo sport.
Lomu è morto nella sua casa di Auckland, dove era assistito dalla moglie e dai figli di 6 e 5 anni. Le sue condizioni di salute si sono aggravate improvvisamente, dopo che era tornato da un viaggio a Dubai, insieme alla famiglia.
Da tutto il mondo del rugby ed anche da protagonisti di altre discipline, continuano ad arrivare ad Auckland messaggi di cordoglio per questa morte improvvisa e dolorosa che priva il rugby di uno dei suoi atleti più rappresentativi. La maglia n° 11 degli All Blacks, quella che indossava Lomu, campeggia in molte vie e piazze della Nuova Zelanda, a ricordare un grande campione, che pur non avendo vinto il Mondiale con la sua formazione, è stato capace di segnare 37 mete nelle 73 partite giocate con la maglia della rappresentativa neozelandese.
La sua potenza devastante lo rendeva praticamente non placcabile, ed il suo record di 15 mete messe a segno nella World Cup è stato pareggiato solo nell’ultima edizione da parte del sudafricano Brian Habana, altro grande interprete del ruolo. Di lui si ricorda la grande meta messa a segno contro l’Inghilterra, demolendo letteralmente tre difensori avversari, prima di schiacciare oltre la linea di meta.

In Patria aveva giocato con tre club, Auckland Blues, Hurricanes e Chiefs, poi si trasferì per una stagione in Europa con la formazione gallese del Cardiff, con la quale giocò una gara anche contro la Benetton Treviso. La malattia iniziò a mostrare i suoi sintomi 20 anni fa, ma solo dopo alcuni anni arrivò la diagnosi precisa, con Lomu costretto a dialisi, a cui è seguito, 10 anni fa, il trapianto ed altri successivi ricoveri.
In un messaggio rivolto alla famiglia, Richie McCaw, capitano degli All Blacks, con i quali ha alzato poche settimane fa la seconda World Cup consecutiva, ha definito Lomu come una persona straordinaria, oltre che un rugbista incredibile.