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La strage dei migranti nel Crotonese: tentativo di linciaggio dello scafista

Le coste calabresi di Botricello sono state testimoni di una tragica tragedia, che ha visto la morte di oltre 40 migranti, sepolti dalla tempesta del Mar Meditterraneo.

Una scena della quale le immagini circolano in tutto il mondo.  I carabinieri, arrivati ​​sul luogo, hanno assistito a un fatto ancora più terribile. Un tentativo di linciaggio da parte dei superstiti nei confronti di uno degli scafisti coinvolti nel naufragio. L’uomo è stato prontamente prelevato dalle forze dell’ordine e poi fermato a seguito degli accertamenti.

In queste ore difficili, i calabresi si sono stretti intorno alla tragedia e sono scesi in strada per aiutare i superstiti: donne e bambini, che sono stati ricoverati in ospedale con macchie di petrolio, sale e catrame impossibili da rimuovere.

Ma anche le parole hanno un grande peso in questa situazione. Don Rosario Morrone, parroco di Botricello, che si trovava sulla spiaggia durante il recupero dei corpi delle vittime, ha lanciato un appello commovente a smettere di ragionare su nazionalità ed appetiti politici e ad avere piuttosto una visione più ampia dell’umanità intera. La condivisione e l’accoglienza non devono essere condizionate dallo status economico ma devono dipendere unicamente dall’amore.

Don Morrone stesso sarà presente a un momento di preghiera organizzata dal vescovo Angelo Panzetta, il quale sta cercando di concordare la data per i funerali della maggior parte delle vittime. Come comunità intera dobbiamo prendere atto del desiderio del parroco, ricordandoci che l’umanità deve prevalere in ogni ambito della nostra vita quotidiana.

L’eco del naufragio riecheggia lungo le coste del Mar Mediterraneo come monito e richiamo all’imperiosa necessità di ripristinare l’individualità umana in assenza di etichette legate alle persone e al loro patrimonio culturale.

In tempi difficili come questi, la nostra comprensione può generare un mondo migliore. Vediamoci nell’altro un fratello uguale a noi stessi, proviamo ad avere più parole utili al servizio dell’umanità ed andiamole a destinare laddove sono maggiormente necessarie: come condizione per creare un futuro migliore dove ognuno possa sentirsi accolto nella propria individualità.

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