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Morbillo: Italia al primo posto nella classifica europea, colpa della mancata vaccinazione

Da quando la vaccinazione antimorbillosa non è più obbligatoria, il numero di genitori che fanno vaccinare i bambini sotto i due anni di età è diminuito. Non c’è infatti una sufficiente consapevolezza che il morbillo possa essere molto pericoloso, in alcuni casi.

Le complicanze che la malattia porta con sé sono talvolta anche molto gravi o addirittura letali. Su mille persone infettate dal virus, infatti, uno o due malati potrebbero non sopravvivere, se colpiti da polmonite o encefalite. Il morbillo, infatti, può causare gravi infezioni batteriche con complicazioni a carico dell’apparato respiratorio e infezioni gravi a livello cerebrale.

A evidenziare questo scenario nazionale, che riguarda l’elevato numero di persone che contraggono il virus e a sottolineare l’importanza del vaccino, è Lucia Pastore Celentano, dell’European Center for desease prevention and control.

Durante il convegno tenutosi a Roma sull’argomento “The state of health of vaccination in the Ue”, Lucia Pastore Celentano ha ricordato che il morbillo non riguarda solo i bambini ma si è diffuso molto anche fra gli adulti. Nonostante i casi di malattia si siano ridotti da 5 mila del 2008 ai 1517 odierni, l’Italia rimane al primo posto nella classifica europea. Questo è dovuto al fatto che il numero dei bambini vaccinati contro il virus è sceso negli ultimi 10-15 anni, nonostante le raccomandazioni.

Nel 2014, il morbillo ha coinvolto sempre più adulti, con età media superiore ai 30 anni, in tutta l’Europa. Lucia Pastore Celentano ha evidenziato, durante la conferenza, che la maggior parte dei bambini e degli adulti colpiti dal virus non erano stati vaccinati.

L’obiettivo dell’Unione Europea in merito è di raggiungere una copertura totale di vaccinazioni in tutti gli stati membri, anche se sono solo sette i paesi che al momento si avvicinano al risultato, con copertura di circa il 95%. La vaccinazione contro il morbillo prevede che si somministrino due dosi, a distanza di qualche anno l’una dall’altra, per un’efficacia quasi totale. Molte persone non completano il ciclo di vaccinazioni, proprio perché sottovalutano la pericolosità del virus, e non ottengono una copertura adeguata.

Anche il Ministro della Salute, l’on. Beatrice Lorenzin, ha sottolineato l’importanza delle vaccinazioni, come strumento efficace di prevenzione, non solo per chi è ad alto rischio, come gli anziani, ma anche per i bambini. Il Ministro esprime disappunto per l’esistenza di molti canali informativi, non autorevoli in materia sanitaria, che sminuiscono l’importanza delle vaccinazioni. Molti genitori si lasciano convincere e rinunciano alla vaccinoprofilassi, esponendo i figli a rischi inutili.

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