Musica

Morte di Avicii: la famiglia fa chiarezza sul possibile suicidio

Il 20 aprile terminava tragicamente la vita di Avicii, ragazzo di soli 28 anni, tra gli astri più splendenti della musica elettronica. Il dj è stato ritrovato nello stato più meridionale della penisola arabica, l’Oman, ormai in fin di vita. Dopo giorni di indagini da parte della polizia locale ed internazionale la famiglia dell’artista ha diramato un comunicato stampa in cui tenta di ricostruire lo stato d’animo e le sensazioni provate da Avicii nell’ultimo periodo.
Coloro che gli erano più vicini lo descrivono come una persona molto sensibile e umana, diversa dalla star imperscrutabile che appariva negli schermi televisivi mondiali.
Sembra, infatti, che il dj lavorasse a ritmi estenuanti, correndo tra un concerto ed un evento, senza poter avere un momento per riprendere fiato.

La famiglia racconta che nell’ultimo periodo aveva raggiunto dei livelli estremi di stress che potrebbero averlo spinto a voler trovare la pace.
La ricerca di una possibile pista criminale non aveva portato frutti e, la morte di Tim Bergling, in arte Avicii, era rimasta ancora avvolta nel mistero. La famiglia, durante i primi giorni che hanno seguito il lutto, aveva chiesto che fosse rispettata la privacy e di non diramare particolari sul decesso.
A sei giorni di distanza i parenti hanno voluto diffondere il comunicato, tradotto in inglese dallo svedese, e pubblicato dalla rivista americana Variety, in modo da avere la possibilità di ringraziare tutti i fan per il grande affetto dimostrato e cercare di lasciare un ultimo ricordo dell’artista.

Viene illustrato come inseguisse la via della musica, sua ragione di vita, come fosse felice quando aveva la possibilità di esprimersi attraverso di essa, ma come evitasse i riflettori e soffrisse per la vita frenetica a cui era sottoposto.
Ciò di cui i familiari si dichiarano certi è che il suo ricordo non sarà semplice da dimenticare e che Avicii vivrà attraverso le sue canzoni e l’amore dei fan.