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Nucleare: preoccupazione per le centrali francesi

In una intervista concessa al quotidiano parigino, Le Figaro, il presidente dell’Asn, l’Authority francese dell’energia nucleare, Pierre-Franck Chevet, si è detto preoccupato della situazione. Rispetto al 2015 lo scenario è peggiorato, e sono 12 i reattori che sono fermi o saranno fermati in tempi brevi per effettuare dei controlli.

Una situazione totalmente inaspettata per la Francia, che ha puntato moltissimo sull’energia nucleare, facendone quasi una religione, oltre che un business di dimensioni gigantesche. La situazione è preoccupante soprattutto perché il parco dei reattori nucleari presenti sul territorio francese, è ormai vecchio, le centrali furono costruite in gran parte nel corso degli anni settanta, e quindi le manutenzioni sono costosissime, e non si riescono a garantire le condizioni di sicurezza.

Le dichiarazioni di Chevet sono state molto dirette, e non c’è stato nessun tentativo di minimizzare le preoccupazioni. La situazione in Francia è molto delicata, in quanto le centrali nucleari garantiscono il 78% dell’energia elettrica, e lo stop delle 12 centrali, sulle 58 totali potrebbe anche portare a rincari per quanto riguarda il costo dell’energia elettrica in Francia, ma anche in Italia che si rifornisce anch’essa dalle centrali oltreconfine.

Nell’aprile 2015, come ha raccontato Chevet, in un reattore in costruzione in Normandia, a Flamanville, venne scoperto un “eccesso di carbonio” all’interno della vasca del reattore, e da qui è partita una serie di controlli che ha interessato molti altri reattori, e che ha portato alla decisione, presa dall’Asn, di fermare 12 reattori per verifiche e controlli più accurati. Nel corso delle ispezioni, sono state anche accertate delle “pratiche inaccettabili”, che si sono verificate nel corso degli anni sessanta, con circa 400 dossier che riguardavano delle anomalie, che sono stati nascosti.

Da parte di Edf è stato fornito all’Agenzia un dossier specifico per ognuna delle centrali ed ora spetta a quest’ultima la decisione sulla ripartenza dei reattori, che comunque non dovrebbe avvenire prima del prossimo 1° gennaio. Nello stesso tempo il governo francese, già dallo scorso anno aveva fissato come obiettivo primario quello di produrre energia elettrica sfruttando le energie alternative.