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Onu e Nato condannano il nuovo test missilistico di Pyongyang

E’ passato appena un mese dal precedente test nucleare, il quarto della sua storia, che la Corea del Nord è di nuovo protagonista di una sfida alla comunità internazionale. Il regime di Pyongyang aveva comunicato in precedenza la sua intenzione di effettuare un lancio, con tempista nell’intervallo tra l’8 e il 25 febbraio, poi nella giornata di sabato aveva fatto sapere, a sorpresa di aver variato la tempistica, tra il 7 e il 14 febbraio. E subito dopo ha effettuato il lancio, che è avvenuto da una base che si trova vicino alla costa nordoccidentale del paese, Tongchang-ri.

Il lancio è avvenuto nella notte tra il 6 ed il 7 febbraio, quando in Italia era l’1.31. Il razzo, del tipo a lungo raggio, ha portato in orbita un satellite, ma sia gli Stati Uniti, che il Giappone e la Corea del Sud, ritengono che si sia trattato di un test “operativo”, per collaudare una tecnologia applicata ai missili balistici, operazione viola le sanzioni internazionali. Il precedente test dello stesso tipo era stato effettuato dalla Corea del Nord nel mese di dicembre del 2012.

La Corea del Sud, attraverso le parole della presidente, Park Geun-hye, ha definito il lancio una provocazione. Dopo il lancio c’è stato anche un annuncio da parte di Stati Uniti e Sud Corea riguardo all’inizio di formali trattative tra i due stati per l’installazione di un sistema antimissilistico. Una decisione che potrebbe portare ad una forte contrarietà da parte della Cina, la quale ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto in Corea del Nord, ma nello stesso tempo ha ribadito che Pyongyang ha diritto ad utilizzare lo spazio, seppure in accordo alle limitazioni previste dall’ONU.

La stessa ONU ha riunito d’urgenza il Consiglio di Sicurezza e sta pensando a nuove sanzioni contro la Corea del nord, legate anche al test nucleare effettuato lo scorso 6 gennaio. Ban Ki Moon, in un intervento, ha dichiarato che il fatto è “profondamente deplorabile”, ed anche il segretario della Nato si è espresso negativamente, così come il premier giapponese, Shinzo Abe. Alcuni osservatori hanno fatto presente che il lancio potrebbe far parte di una strategia del leader Kim Jong Un, per presentarsi con un grande alone di tecnologia militare al prossimo congresso del suo partito che si svolgerà nel prossimo maggio.