Economia

Pil ancora in calo, Italia in recessione e Renzi invita tutti ad un maggior coraggio. Basterà?

Le notizie riguardanti il Pil del secondo trimestre dell’anno non lasciano tranquillo il governo italiano.

Il dato è in calo per il secondo trimestre consecutivo, e provoca una recessione tecnica. Il dato dell’Istat è preliminare, e certifica un calo dello 0,2%, mentre nel trimestre precedente la diminuzione era stata dello 0,1%. Se si esaminano, invece, i dati delle rilevazioni su base annua, il calo è dello 0,3%. Questo secondo calo consecutivo provoca una dichiarazione del Premier Matteo Renzi che sottolinea come all’Italia serva coraggio per invertire la rotta e che tutta la situazione è “in mano nostra“. L’ultima rilevazione positiva per il Pil italiano è quella dell’ultimo trimestre dello scorso anno, quando l’Istat potè certificare un dato positivo dopo più di due anni caratterizzati dal segno negativo. Quello del trimestre Aprile – Giugno 2014 è il più basso degli ultimi 14 anni del nostro Paese. La riflessione del Presidente del Consiglio, dopo la diffusione dei dati da parte dell’Istat, va al di là della “difesa d’ufficio” della situazione, e Renzi chiama tutte le forze politiche, ed in primo luogo quelle della maggioranza, ad un “maggior coraggio” ed a guardare con occhi diversi la realtà del Paese. Secondo l’ex Sindaco di Firenze l’Italia ha le carte in regola per poter uscire dalla crisi che l’attanaglia, ma deve avere soprattutto la volontà di cambiare. Nella lettera che Renzi ha inviato ai Parlamentari che sostengono il suo Governo, ha ricordato quello che è successo negli ultimi anni, ricordando sia il segno negativo del 2012, ( – 2,4% ), che quello del 2013, ( – 1,6% ); ora il – 0,3 dell’anno corrente porta a dire che è necessario invertire la rotta, con il lavoro concreto da parte di tutti, del Parlamento e del Paese.

Dei dati diffusi dall’Istat ha parlato anche Graziano Delrio, sottolineando come la direzione intrapresa dal Governo sia quella giusta, ma che occorre misurare costantemente la forza con la quale si riesce a tradurre le misure decise in fatti concreti. Del Rio sottolinea come in tutto il vecchio continente la ripresa economica stia andando avanti in maniera più lenta rispetto alle previsioni, ma che i dati italiani spingono ulteriormente a lavora con maggiore energia, sia nel campo degli investimenti che delle riforme, che insieme porteranno ad una maggiore crescita. A fronte delle preoccupazioni espressa da più parti, Graziano Poletti, Ministro del Lavoro, ha sottolineato come non sarà messa in programma nessuna “manovra aggiuntiva” e che questa situazione sarà affrontata nella legge di stabilità per il prossimo anno. Nello stesso tempo l’esponente del Gverno, ribadisce che tutta l’Europa deve spingere allo stesso modo per la crescita, e che accelerare le riforme previste è un obiettivo da centrare.

La risposta della Borsa alla diffusione dei dati è stata negativa con Piazza Affari che ha chiuso le contrattazioni in segno negativo, attestandosi su un – 2,7%. In diminuzione i titoli bancari con cali sia per la BPM che per il Monte dei Paschi. In calo del 5,55% anche il gruppo Fiat.
Nel ribasso del Pil certificato dai dati Istat, è dovuto principalmente al calo della domanda proveniente dall’estero, mentre quella del mercato italiano è risultata senza variazioni rispetto al trimestre precedente.

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