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Serie A: poker per Lazio e Udinese nei posticipi della 5° giornata

Chiusura della quinta giornata con gli ultimi due posticipi e non è mancato lo spettacolo.

BOTTA E RISPOSTA – Nell’anticipo delle ore 19 si affrontavano l’Udinese, in cerca della quarta vittoria, e il Parma di Donadoni, falcidiato dagli infortuni e reduce dal KO casalingo con la Roma. Ne è venuta fuori una gara scoppiettante, soprattutto nel primo tempo con un botta e risposta che ha messo in risalto, una volta di più, il genio di Cassano e Di Natale ma anche la scarsa vena delle difese. A passare in vantaggio sono i Ducali al 22′ con un gran tiro da fuori di José Mauri, il gioiellino classe ’96 che Donadoni lancia dal primo minuto. Nemmeno il tempo di festeggiare che Stramaccioni ridisegna i suoi avanzando Kone sulla trequarti e arriva il pari di Di Natale: sponda aerea di Badu e centro per il capitano friulano (28′), che si ripete al 45′ dopo che, per due volte, il portiere udinese Karnezis aveva salvato il risultato: cross da destra di Widmer, velo del francese Théréau e 2-1. Emozioni della prima frazioen che non sono finite perché, in pieno recupero, proprio un’ingenuità di Widmer causa il penalty che Cassano trasforma facendo il ‘cucchiaio’ per il 2-2.

La ripresa è meno pirotecnica e vive sul filo dell’equilibrio: a spezzare l’inerzia del match ci pensa prima un euro-gol di Hertaux che, ancora su cross di Widmer, s’inventa una sforbiciata da cineteca (58′) e riporta avanti i padroni di casa; poi, l’ingenua espulsione di Acquah che lascia in 10 i Gialloblu nel finale. In superiorità numerica, i Friulani chiudono il match all’84’ con Cyril Théréau lesto a rubare palla a un disastroso Lucarelli e a infilare Mirante per il definitivo 4-2. L’Udinese torna al terzo posto, a ridosso di Roma e Juve, mentre per il Parma si tratta della quarta sconfitta nelle prime cinque gare, per una stagione che, dopo un mercato insufficiente, si preannuncia di grande sofferenza.

DJORDJEVIC SHOW – Tante reti ma solo 45′ di equilibrio nel posticipo delle ore 21: il Palermo, reduce dal brillante 3-3 del “San Paolo”, tiene in scacco la Lazio, poi cede di schianto nel finale. Iachini opta per il tridente Vazquez-Belotti-Dybala, mentre Pioli rispolvera Mauri e preferisce Djordjevic a Klose. Scelta felice perché sarà proprio il Serbo, in chiusura di primo tempo, ad aprire la danze su un suggerimento di Candreva: una beffa per i Rosanero, più volte vicini al gol e fermati solo da un Marchetti in grande serata. Nel secondo tempo gli ospiti si limitano a gestire le sfuriate del Palermo (Dybala e Feddal vicini al gol) ma costringono pure Sorrentino a un doppio, grande intervento (71′) per evitare lo 0-2. Ma il gol è nell’aria e, al 75′, Djordjevic raddoppia su assist di Lulic. La gara termina lì: nemmeno 8 minuti e il serbo fa “hat-trick” approfittando di una dormita della difesa siciliana. Al terzo minuto di recupero, il diagonale del laziale Parolo che vale lo 0-4 è giusto la ciliegina sulla torta di una gara dalla quale il Palermo è uscito anzitempo; gara che, invece, è una boccata d’ossigeno per i Bianco-celesti i quali, a quota 6, si tirano fuori dai bassifondi della classifica.

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