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Tennis finale Wimbledon: scacco matto di Djokovic al re, battuto Federer in 4 set

Era la finale che tutti si attendevano, tra il numero 1 ed il numero 2 del Mondo, le due prime teste di serie a Wimbledon, due giocatori che oggi rappresentano il meglio del tennis mondiale, e così è stato.

Djokovic e Federer hanno deliziato gli spettatori del centrale per quasi tre ore, 2 e 55 minuti, dando vita a scambi appassionanti, che spesso hanno fatto alzare in piedi il pubblico. Il match tra il Serbo e lo Svizzero si è chiuso sul 3 – 1 per il detentore del titolo, che aveva vinto contro lo stesso avversario anche lo scorso anno. Per Federer sui tratta comunque della decima finale disputata a Wimbledon, sette delle quali vinte. 7-6(1) 6-7(10) 6-4 6-3 il punteggio finale di una gara almeno per i primi due set molto combattuta e che ha svoltato dalla parte di Djokovic, quando è riuscito a conquistare un break favorevole nel terzo gioco del terzo set, complice un errore imperdonabile da parte del campione elvetico sotto rete. In precedenza un set per parte, entrambi decisi al tie-break, con  il secondo si era chiuso a favore di Federer, dopo che il Serbo aveva avuto sette set-point non sfruttati, mentre nel finale gli è bastato un solo match-point per imporsi.
La finale, come detto, era la rivincita dello scorso anno, e Federer ci approdava quasi da favorito dopo aver sconfitto nettamente in semifinale Murray, sciorinando un tennis non più ammirato da tempo, mentre il Serbo non appariva nel suo migliore momento ed aveva vinto alcuni match faticando più del previsto, ma come ci ha abituati a vedere, Djokovic sciorina il suo miglior gioco sempre nell’occasione più importante.

Quando si inizia a giocare la temperatura sul campo è abbastanza accettabile; Federer all’inizio è più efficace ed il suo servizio frutta molti punti, così sul 3 – 2 in suo favore si trova anche 0 – 30 sul servizio del Serbo, e lo passa quando si presenta a rete. Con il break Federer sale al 4 – 2, ma subito dopo arriva la riscossa di Nole ed il contro break, che nel totale degli incontri del torneo è solo il secondo incassato dal tennista svizzero. Nel turno di servizio successivo Djokovic sale subito 40 – 0 e poi finisce la rimonta grazie ad un ace. Federer va 5 – 4 e poi 6 – 5, ma in entrambi i casi il Serbo mantiene il servizio e si deve ricorrere al tie-break che è quasi un monologo di Djokovic, che chiude 7 – 1 con un doppio fallo dello Svizzero.
Nel secondo set c’è un calo di rendimento nel servizio del tennista svizzero, che deve rischiare per tenersi la battuta, mentre Djokovic con un gioco d’attacco più incisivo e profondo, riesce a mantenere con maggiore tranquillità il proprio turno di battuta. Si arriva così al 5 – 4 senza nessun break, e Federer deve vincere sul suo servizio per salvare il set. Djokovic conquista anche un set-point, ma non lo trasforma e subito dopo Federer lo punisce per il 5 pari, con una eccellente smorzata. Nel game successivo è Nole a concedere al rivale una palla break, ma anche in questo caso non si concretizza e l’attuale numero uno sale ancora 6 – 5, salvo poi essere costretto al secondo tie-break consecutivo. In questo frangente i colpi di Djokovic sembrano quelli di un martello ed il Serbo sale velocemente sul 6 – 3 in suo favore con 3 match point, i primi due dei quali sulla battuta dello Svizzero, che serve bene e riesce anche ad annullare il terzo set point, giocato sulla battuta di Djokovic. I due ora lottano punto dopo punto, e Federer deve annullare altri set point per portarsi sul 7 pari, poi l’8 pari arriva con un colpo sulla riga da parte di Djokovic, ed il 9 pari con uno smash di Federer. Quando sembra che Nole possa vincere lo Svizzero, si produce in una serie di miracoli in serie, e vince il secondo set al tie-break sul punteggio di 12-10 andando magnificamente a conquistarsi il punto decisivo a rete.

L’ex dominatore Atp, probabilmente,  paga il grande sforzo fatto, ad inizio terzo set, quando Djokovic si porta 2 – 1 mettendo a segno un break, poi il gioco viene interrotto per la pioggia e per chiudere il tetto, ma il Serbo continua a tenere abbastanza facilmente i suoi successivi servizi chiudendo sul 6 – 4 e portandosi sul 2 – 1 che non fa certo stare tranquillo Federer. Nel quarto set, che si rivela decisivo, arriva il break i Nole sul 3 – 1 e successivamente, sul punteggio di 4 – 2 Djokovic ha una nuova possibilità di “brekkare” l’avversario, ma Federer si salva e continua a sperare. Djokovic ha un piccolo passaggio a vuoto nel game successivo quando si trova 0 – 30, ma due servizi vincenti fanno passare la paura e sul 5 – 3 Federer deve andare a servire per “salvare il match”. Il Serbo è concentratissimo, con un passante quasi infallibile e non ha bisogno nemmeno di aspettare il suo turno di battuta perché ottiene un altro break su quello dello Svizzero, chiudendo 6 – 3.

Nell’albo d’oro 2015 di Wimbledon, quindi, si iscrive ancora una volta Djokovic, al termine di un match nel quale il Serbo, complice la maggiore efficacia della propria battuta e un minor numero di errori gratuiti,  ha evidenziato la propria superiorità attuale nei confronti di un Federer che, ormai 37enne, non ci sta a mollare lo scettro, come ha confidato a fine match, quando lo Svizzero, riconoscendo i meriti dell’avversario, ha rivelato di come non abbia alcuna intenzione di interrompere la propria attività sportiva.
Per il vincitore, con un Nole ad un certo punto anche rabbioso verso una parte del pubblico smaccatamente pro Federer, legittima soddisfazione per una vittoria che gli permette di raggiungere Becker, uno dei sui allenatori odierni, nelle vittorie sull’erba londinese. Vittoria ancora più significativa se conseguita contro un Federer contro cui giocare, sottolinea il leader mondiale, è sempre un “onore”e che ti costringe a dare tutto sè stessi in partita.

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