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Tra il ritorno di Antonio Razzi, la Grecia e Matteo Salvini: la copertina di Maurizio Crozza a “DiMartedì”

Il monologo di Maurizio Crozza si è ispirato ai principali fatti della settimana, incentrandosi soprattutto sulla recente tornata elettorale in Grecia, la vittoria di Alexis Tsipras e le ricadute sulla politica nostrana.

IL RITORNO DI ANTONIO RAZZI NELLA ‘COPERTINA’ – La puntata di DiMartedì di ieri sera è stata integralmente dedicata ai risultati delle elezioni politiche in Grecia e alla corsa al Quirinale per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, oramai entrata nel vivo: erano presenti, nello studio di Giovanni Floris, l’euro-deputata Simona Bonafé (PD), Matteo Salvini (Lega Nord) e il regista Paolo Genovese.

Da questo parterre di ospiti non poteva non trarre spunto Maurizio Crozza: nel suo editoriale-copertina, in apertura di trasmissione, ha così trovato modo di ironizzare su Renzi, le vicissitudini del Movimento 5 Stelle e salutare Salvini, spesso oggetto delle sue imitazioni. Crozza ha cominciato nei panni del senatore Antonio Razzi che commenta il cosiddetto “salto della quaglia” di alcuni parlamentari grillini:

“È una cosa brutta lasciare i 5 stelle: specie se ti porti via l’accappatoio, gli shampoo, le pantofole dagli hotel… E dico un’altra cosa: io alla Presidenza della Repubblica ci metterei Barbara D’Urso: ha 50 anni ma è ancora un gran pezzo di femmina, non come Prodi”.

Poi il comico smette i panni del parlamentare e precisa sui transfughi del Movimento:

“Naturalmente si scherza: non li hanno comprati, è che volevano vedere Renzi da vicino”.

IL PUNTO SULLA SINISTRA GRECA E IL ‘SALUTO’ A SALVINI – Passando al tema del giorno, Crozza coinvolge il conduttore e attacca:

“Giovanni, pensa: dieci giorni fa eravamo tutti Charlie, oggi siamo tutti Tsipras. A noi ci appassionano sempre i simboli stranieri. E un eroe italiano? La vedremo mai, nelle piazze di tutto il mondo, la gente col cartello “Siamo tutti Giuliano Amato”? Forse nemmeno Amato si farebbe vedere in giro con un cartello simile”.

E sul leader della sinistra greca, Alexis Tsipras, il cabarettista dice:

“Che strana sinistra: hanno vinto da 48 ore e non si sono ancora spaccati. Non ce l’hanno loro un Civatos o un Kuperlakis? Però Tsipras ha come riferimento Renzi. Loro sono una coppia incedibile: non mastico il greco ma, secondo me, uno le ‘kalispara’ tante e l’altro le ‘kalisola’ tutte: insomma, una coppia di parakulòs”.

Infine, Crozza chiude rivolgendosi al leader della Lega Nord, presente in studio:

“A proposito di parakulòs… Oggi Salvini, alle consultazioni con Renzi, ha fatto un nome per il Colle: quello di Putin”.

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